mercoledì 19 settembre 2012

SARDE ALLA BECCAFICO


Nei mesi scorsi avevo fatto due ricette siciliane, la pasta a carrittera e gli spitini siciliani, ma non potevo utilizzarle per partecipare ai contest "La Sicilia in tavola" e all'Abbecedario culinario d'Italia in quanto pubblicate in data precedente a quanto previsto nei contest stessi.
Ho deciso pertanto di partecipare con queste sarde alla beccafico in una versione che credo si avvicini a quella catanese e considerato che vengono richiamate anche nel racconto.
Infatti, per la partecipazione al contest "La Sicilia in tavola" organizzato da Gioia nel suo blog In cucina con Gioia, si richiede che, oltre a cucinare un piatto della tradizione siciliana, si racconti una propria esperienza legata alla Sicilia.
In Sicilia ci sono stato 3 volte: la prima nel 1976 a Castellammare del Golfo, la seconda nel 1984 a Vulcano in viaggio di nozze e la terza nel 1995 vicino ad Acireale con moglie e figli.
Proprio a quest'ultima è legato il mio ricordo.

Quell'anno decidemmo di andare in vacanza in Sicilia anche perchè i bambini volevano andare in aeroplano. La nostra scelta ricadde sull'Hotel Villaggio La Perla Ionica di Acireale in quanto c'erano già state mia mamma e mia sorella e si erano trovate molto bene.
Passammo anche noi una bellissima vacanza.
Per la comprensione di una parte di quanto andrò a raccontare devo puntualizzare che:
  • Il pranzo e la cena erano a buffet e c'era una varietà di pietanze incredibile che variavano di giorno in giorno ma non mancavano MAI le sarde, alla griglia, alla beccafico, marinate, ecc.
  • Essendo su una scogliera con una piccola piattaforma a mare i posti più ambiti erano vicino alla piscina ma dovevi alzarti piuttosto presto per riuscire a "conquistarlo".
Il giorno di Ferragosto i ragazzi dell'animazione organizzarono vari giochi a squadre e venimmo coinvolti anche io e mio figlio Giacomo. Durante il giorno erano previsi diversi giochi in cui si giocava in squadra o come singoli quali: rompere un'anguria con il sedere, lancio di torte di schiuma da barba, gara di apnea in piscina (io feci questa arrivando secondo battuto da un ragazzo russo). 
Arrivammo a sera con la classifica delle 5 squadre assolutamente in bilico e ognuno poteva vincere.
La gara finale si sarebbe svolta dopo cena nell'anfiteatro dove si tenevano gli spettacoli serali.
Ogni squadra doveva allestire una rappresentazione della durata minima di 15 minuti e massima di 30.
Non ricordo chi lanciò l'idea ma qualcuno propose di fare una parodia del "Maurizio Costanzo Show" e visto che ero l'unico che lo seguiva assiduamente mi proposero di fare la parte di Maurizio Costanzo. Adesso, chi mi conosce avrà facile la battuta "Chiaro: è più alto ma la pancia c'è tutta" invece allora dovetti mettermi un cuscino per creare la pancia che non avevo (bei tempi).
Prima di cena preparammo una scaletta di massima concordando tempi e musiche con il ragazzo dell'animazione che curava la parte tecnica lasciando invece all'improvvisazione i dialoghi con ampia libertà a 2 ragazzi napoletani che erano di una simpatia unica.
Iniziò la serata e quando venne il nostro turno preparammo la scena con le sedie ed il pianoforte e al nostro via il tecnico lanciò la classica musica d'avvio del "Maurizio Costanzo Show" ed illuminò il palco.
Cominciai presentando il Maestro Bacardi (il vero era Bracardi) e dissi alla platea che quella era una puntata speciale perché per la prima volta si svolgeva fuori dal Teatro Parioli e passai alla presentazione degli ospiti:
  • Poeta che scrive poesie senza senso e senza rima 
  • Ragazza napoletana che vuole fare strada in televisione ma parla solo il dialetto
  • Carabiniere che conosceva tutte le barzellette sui Carabinieri ma non  sapeva raccontarle.
  • Studioso napoletano che ha scritto un trattato di 1000 pagine spiegando perché Amleto esclamava "essere o non essere" e non "avere o non avere" e cerca un editore.



Prima di dialogare con gli ospiti mi rivolsi alla platea ed esclamai il fatidico: "Consigli per gli acquisti".
Il tecnico spense le luci ed accese solo l'occhio di bue illuminando i 2 ragazzi napoletani che cominciaro 3 scenette pubblicitarie che durarono circa 1 minuto cadauna e avevano i seguenti temi:
  • Una ragazza si avvicina al cuoco della Perla Ionica e chiede se è possibile avere delle sarde ed alla risposta negativa si lamenta perché non è possibile che almeno una volta non vengano cucinate le sarde.
  • Un ginecologo spiega alla paziente i vantaggi nell'adottare come assorbente intimo una spugna da cucina del tipo duble-fax.
  • Una villeggiante della Perla Ionica si alza nel pieno della notte e va in piscina per prendere il posto e scopre che anche tutti gli altri hanno avuto la stessa idea.
Continuammo lo spettacolo intevistando i partecipanti e mi sembra inutile dire che i 2 ragazzi napoletani diedero ancora spettacolo al punto che alla fine il pubblico chiese il bis degli spot pubblicitari.
Vincemmo clamorosamente la gara con votazione del pubblico quasi unanime.
Mi chiedo ancora come feci a restare abbastanza serio fino al termine e, nonostante non ricordi esattamente le battute, quando ripenso a quei 2 ragazzi non posso fare a meno di sorridere.



Con questa ricetta partecipo al contest di In cucina con Gioia - La Sicilia in tavola


Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario culinario d'Italia organizzato da Trattoria MuVarA e ospitato, per le ricette della Sicilia, dal blog Fragoliva




INGREDIENTI (per 4 persone)
32 sarde fresche

50 g di pane grattugiato
50 g di pecorino grattugiato
4 acciughe sott'olio
2 cucchiai di pinoli
Mezza cipolla
1 spicchio d'aglio
1 arancia
Prezzemolo
Olio extra vergine d'oliva
Olio di semi di mais
Sale
Pepe
Pane grattugiato
1 uovo


PREPARAZIONE
Pulire le sarde eliminando la testa, le interiora e la spina centrale fino alla coda ma lasciando attaccata al corpo quest'ultima. Aprirle a libro, sciacquarle ed asciugarle.
In una padellina molto calda fare tostare i pinoli quindi tagliarli grossolanamente.
Tagliare a pezzetti le acciughe e tritare finemente la mezza cipolla e l'aglio.
In una ciotola versare il pane grattugiato, il pecorino grattugiato, le acciughe, la cipolla, l'aglio, i pinoli e il prezzemolo.
Mescolare bene per amalgamare tutti gli ingredienti, aggiungere il succo d'arancia e l'olio evo in modo da ottenere un composto morbido ma non troppo compatto.
Correggiere eventualmente il ripieno di sale e pepe.
Posizionare metà dei filetti di sarde su un tagliere con la pelle rivolta verso il basso e sulla parte interna stendere  un po' di ripieno quindi coprirle con gli altri filetti.
Passare i "sandwich" di sarde così ottenuti in un uovo sbattuto e nel pane grattugiato quindi friggerle in abbondante olio di semi di mais precedentemente portato a una temperatura di ca. 170°C.
Quando saranno ben dorate farle scolare su carta assorbente da cucina.
Metterne 4 in ogni piatto e decorare con una fetta d'arancia e dei rametti di prezzemolo.

6 commenti:

  1. Congrats on this awesome blog ... I am your newest followers :) Gracie~

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  2. adoro la Sicilia e le ricette siciliane come questa, anche io ad agosto ho fatto un viaggio in Sicilia quest'anno, un abbraccio SILVIA

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  3. Gianni, grazie per avermi raccontato la tua vacanza, e la serata nel dettaglio! E per avermi fatto sorridere con te... Buone le tue sarde a beccafico nella versione catanese ovvero schiacciate a libro.. io le preparo spesso a casa ma arrotolate su se stesse! Nell'uno e nell'altro caso sono una delizia. Ti inserisco in elenco

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  4. Splendido come sempre...un post simpatico e una ricetta coi fiocchi!
    Grande Gianni! un bacione!

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  5. ciao!!! mi piace il tuo blog!! le ricette sono bellissime ed i racconti spassosi!!! Ti seguo, eh??? Ciao Marina

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  6. S come Siamo Sempre di più!!! Ecco il risultato di tanto sforzo: http://abcincucina.blogspot.com.es/2012/09/s-come-siracusa.html.

    E complimenti perché la tua foto è stata scelta come testimonial della S :-)

    Grazie per la partecipazione e ora tutti a Trieste!!!

    Ciaooo,
    Aiu'

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