sabato 25 febbraio 2012

PATE' DI TONNO E PEPERONI

Non era previsto in questo post nessun tipo di racconto ma solo la mera esecuzione della ricetta ma scorrendo i commenti del post precedente (Patè d'anatra all'arancia) mi sono ricordato che la canzone "Un mazzolin di fiori" si collega con un ricordo di una serata a Parigi e mi è venuto voglia di raccontare anche questa storia.
Nel 2005  mia moglie, mia figlia ed io siamo andati a trascorrere le vacanze estive in Francia e, precisamente, 10 giorni in Normandia con base ad Honfleur e 4 giorni a Parigi in un delizioso Hotel nei pressi de Les Invalides.
Per noi è diventata tradizione quando andiamo a Parigi andare almeno una volta a cena a Nos Ancêtres le Gaulois all'Ile Saint Louis.
E' un locale molto caratteristico composto da diversi ambienti ed in ognuno c'è un camino dove viene cotta la carne alla brace.
Su ogni tavolino è presente un grande cesto con un bel assortimento di verdure crude; ti viene consegnato un boccale ed il vino lo spilli direttamente da grandi botti e gli antipasti e gli affettati (grande varietà di salami) sono su grandi tavoloni e ti servi da solo. Ordini e ti viene servito solo la carne ed il dolce.

Inizio serata
Il vino aveva già prodotto i suoi effetti
Nel corso della cena è d'obbligo la presenza tra i tavoli di uno chansonnier e verso la fine della serata è facile che qualcuno degli avventori intoni qualche canzone e, se è famosa in diversi paesi, è normale sentirla cantare con idiomi diversi.
Quella sera al termine della serata, non ricordo perché, ma ho dato l'incipit di "Quel mazzolin di fiori" sperando che la Manu si mettesse a cantare anche perché, contrariamente a me, è davvero brava ed intonata. Al momento la Manu non ha risposto al mio incipit però, un signore francese seduto al tavolo vicino, mi ha sentito e si è lanciato lui continuando a cantare e trascinando finalmente anche la Manu nel canto. Chiaramente tutti i presenti nella sala sono rimasti ad ascoltare ed al termine grandi applausi. Il signore francese ha completato rivolgendosi a compagni di tavolo e alle altre persone presenti esclamando in francese "E' una famosa canzone popolare italiana". E di seguito altri applausi. Una volta tanto i francesi mi sono sembrati più simpatici.

Quando ho deciso di partecipare all'MTC di questo mese con il patè di anatra la Manu ha subito protestato: "Ma come, devi fare un patè e non mi fai il patè al tonno e peperoni come quello che mangiamo da Piero a Villa Carpino?"
Memore degli insegnamenti di Alessandra nel lancio della sfida di questo mese le ho risposto: "Quello che mangiamo da Piero non è un patè ma una mousse! Però se vuoi ti preparo il patè." (Grazie Alessandra).
Sul risultato ottenuto basti dire che mia suocera, ormai nota perché mangia meno degli uccellini che nutre amorevolmente, mi ha chiesto se potevo metterne un po' in un contenitore che l'avrebbe mangiato anche l'indomani. E' vero; anche queste sono soddisfazioni.
Dovendo scegliere con cosa abbianare il patè di tonno e peperoni, ritengo che il tonno si sposi bene con il finocchio (vedi la mia tartare) e con le cipolle, per cui ho fatto una crema di finocchio ed una insalatina di cipolle.

Con questa ricetta partecipo al contest di Menù Turistico - MT Challenge di febbraio 2012




giovedì 23 febbraio 2012

PATE' D'ANATRA ALL'ARANCIA


Aprile 1978
Questa notte si corre la 2^ edizione del Rally 1000 Miglia e il mio amico Luciano ed io abbiamo deciso di andare a vedere una prova speciale. Questa volta verranno con noi anche il nostro amico Marco e suo fratello. Contrariamente alla volta precedente ora abbiamo la patente e un potente mezzo a disposizione: la vecchia auto della mamma di Luciano, la mitica Autobianchi Primula color marrone (per me l'unica prodotta di quel colore), 1400 cc di cilindrata, volante in legno e cambio al volante, affettuosamente chiamata "Ferrari" per via del consumo (4 km con un litro di benzina).
La prova speciale che andremo a vedere è la Muratello percorso che conosciamo bene perché diverse volte, la domenica mattina, l'abbiamo percosa a piedi di corsa; salita da Nave e discesa verso Brescia (tutto il giro ca. 25 km di cui 5-6 in salita).
Verranno effettuati 2 passaggi ed il primo è verso le 23. Verso le 20 Luciano passa a prendermi e ci avviamo verso la casa di Marco. Stavolta ci siamo organizzati; Luciano ha concordato con Marco che noi penseremo ai panini e loro alle bevande. Abbiamo preparato 20 panini; in 4 basteranno? Carichiamo Marco e suo fratello e relativi borsoni e ci avviamo verso la sommità del Colle Maddalena dove lasceremo la "Ferrari" poi circa un km per arrivare all'ultimo tornante prima della fine prova.
Nel percorrere la salita ad ogni tornante siamo oggetto degli sberleffi degli spettatori già appostati. Sì perché la Primula, oltre a consumare come una Ferrari ha lo sterzo di un ... dragster per cui ad ogni tornante bisogna fare almeno due manovre. Con quella macchina pensare a un "pendolo" o a un "punta-tacco" per ridurre il raggio di curvatura è pura utopia.
Arriviamo in cima, parcheggiamo e ci si avvia verso la postazione prescelta. Scegliamo il posto, comodo e con buona visibilità.
Vicino a noi si posizionano 4 ragazzi veneti e nell'attesa del passaggio dei concorrenti si discorre, come al solito, di motori, calcio e donne (non necessariamente in quest'ordine).
Mi viene sete: "Marco, cosa hai preso da bere? C'è una Coca Cola?".
Marco mi guarda stranito: "Bere? Noi abbiamo preso da mangiare. Le bevande dovevate portarle voi!".
Ci voltiamo tutti a guardare Luciano. Lui non lo ammetterà mai ma sono sicuro che ha ragione Marco.
Domando a Marco: "E cosa hai portato da mangiare?".
"Volevamo fare dei panini ma non abbiamo avuto tempo per cui siamo andati al Ceppo (nota gastronomia bresciana) ed abbiamo preso insalata russa, patè di fegato e del pane".
Non scherzo, saranno stati un kg di insalata russa e mezzo kg di paté.
Imprecazioni a non finire, abbiamo quintalate di cibo e niente da bere. E il bar più vicino è in cima al colle.
Uno dei ragazzi veneti ha ascoltato tutto e ci propone uno scambio; loro da buoni veneti hanno portato soprattutto da bere. Metà insalata russa e metà patè per un bottiglione di vino. Affare fatto.
Alla fine abbiamo deciso di mettere tutto in comune e nell'attesa del secondo passaggio, nel pieno della notte, ci siamo messi a cantare di tutto.
Ricordo che a un certo punto uno dei veneti ha intonato "Quel mazzolin di fiori ..." e, nel buio della notte, una voce distante da noi una ventina di metri ha risposto "... che vien dalla montagna ..." trascinando nel canto anche altre persone che sentivi ma non vedevi.
Alla fine del secondo passaggio abbiamo raccolto le nostre cose e siamo tornati al parcheggio. Abbiamo salutato i veneti e siamo tornati a casa.
Non ricordo se ci fossimo presentati o meno ma non è importante; resta il ricordo di una notte passata con amici e sconosciuti in una convivialità spontanea e per questo, bellissima.



Quando ho letto il tema dall'MTC di febbraio scelto da Bucci mi sono detto che stavolta non avrei dovuto pensare a che storiella raccontare perché il patè lo associo sempre a quella notte e che mi intrigava molto fare l'anatra all'arancia in versione patè.
Ho preso come base la ricetta del petto d'anatra all'arancia che avevo fatto qualche tempo fa e l'ho poi adattata alla versione patè





Con questa ricetta partecipo al contest di Menù Turistico - MT Challenge di febbraio 2012



martedì 21 febbraio 2012

MERLUZZO CRUDO CON PANNA ACIDA E PORRI







Questo mese The Recipe-tionist è ospitato da Loredana e il suo blog La cucina di mamma Loredana, per cui ho cominciato a girare tra le tante ricette proposte dal suo blog. Non ci crederete ma per prima cosa sono andato a vedere i dolci e devo confessare che un paio mi intrigavano proprio.
Alla fine la mia scelta è però finita su Baccalà crudo con polvere di scorze d'arancia, panna acida, porri e sale rosa dell'Himalaya, anche se ho sostituito il baccalà con il merluzzo fresco.
Ho già utilizzato merluzzo e porri in una ricetta come secondo piatto caldo e devo dire che l'abbinamento era veramente azzeccato per cui l'idea di proporre un antipasto con gli stessi ingredienti principali ma crudi mi rendevano la ricetta veramente interessante.
A parte l'utilizzo del merluzzo anziché del baccalà (ma del resto è sempre lo stesso pesce) ho voluto fare una leggera marinatura del pesce con l'arancia.


 Con questa ricetta partecipo a "The Recipe-tionist" di Febbraio ospitato da La cucina di mamma Loredana


domenica 19 febbraio 2012

TIRAMISU' ALLO ZAFFERANO


Sono passati diversi giorni dal mio ultimo post ma, vuoi per il lavoro, vuoi per la bronchite che non mi dà tregua, ultimamente ho trascurato la cucina e di conseguenza anche il blog. Oggi però sono riuscito a preparare 4 piatti che saranno oggetto dei prossimi post.
Con l'occasione voglio ringraziare Gianni de La mia cucina e la fortuna visto che sono stato estratto come uno dei vincitori dei premi in palio nella raccolta organizzata per il compleanno del blog.
Giusto venerdì mi è arrivato questo premio e ci sono alcune ricette che mi ispirano e sono sicuro che mi daranno spunti interessanti.

Veniamo alla ricetta di oggi.
Per il loro contest mensile Cinzia di Essenza in cucina e Valentina di My taste for food per il mese di febbraio hanno scelto il colore giallo dato dall'utilizzo dello zafferano. Lo zafferano è una spezia che uso molto nei risotti e nelle paste ma questa volta volevo fare qualcosa di diverso e parlandone con Emanuela mi ha lanciato la proposta: "Perché non ci fai un dolce?".
"Perché non fai un tiramisù con lo zafferano nella crema?".
Visto che il tiramisù è il cavallo di battaglia di Emanuela ed, in effetti, è davvero straordinario e che io non l'ho mai fatto ho visto il tutto come una sfida e ... potevo non provarci?
Oltre alla classica versione nella vaschetta, solo per fare una diversa presentazione, ho voluto provare a fare anche la monoporzione.
Il risultato? Di norma non mi piace lodarmi ma stavolta faccio un'eccezione: non faccio molti dolci ma quando mi cimento ...... mmmmhhhh.






Con questa ricetta partecipo al contest Colors and food, what else? di My taste for food e di Essenza in cucina