Era sabato 8 settembre 1984. Arrivammo a Napoli in treno di primo mattino. Eravamo partiti la sera prima dalla stazione Centrale di Milano in cuccetta e, anche se i posti disponibili nello scompartimento erano 4 lo avevamo occupato solo noi due. Era stato un bel viaggio. Del resto in quei momenti era tutto bello; eravamo partiti per il nostro viaggio di nozze. La nostra destinazione finale era l'isola di Vulcano nelle Eolie. Avevamo prenotato e pagato tramite un agenzia di viaggi il soggiorno presso l'Eolian Hotel. Per il viaggio, sia all'andata che al ritorno, dovevamo pagare i biglietti sul posto. Non ridete, all'epoca internet lo usavano solo i militari degli USA. La ragazza dell'agenzia ci aveva consigliato di utilizzare il treno fino a Napoli e da lì raggiungere Vulcano con il Jumbo aliscafo.
Arrivati alla stazione di Napoli lasciammo i bagagli presso il deposito della stazione e, con un taxi, andammo al porto per fare i biglietti dell'aliscafo la cui partenza era prevista per le 16. Arrivammo a destinazione e ricordo che pagai 15.000 lire. Dopo aver fatto i biglietti decidemmo di prendere un autobus per tornare verso la stazione. Mentre eravamo fermi alla fermata si avvicinò una signora che, molto cortesemente, consigliò a me di togliere l'orologio e ad Alessandra i braccialetti e la collana. Seguimmo prontamente il suo consiglio e confesso che la cosa ci turbò un poco. Salimmo sull'autobus; era stracolmo e Alessandra alla seconda fermata volle scendere. Si sentiva più tranquilla ad andare a piedi. Praticamente andammo dalla stazione marittima a quella ferroviaria percorrendo tutto Corso Umberto I. Come faccio a ricordarmelo? Semplice; c'erano una quantità di negozi di scarpe e Alessandra si fermò a tutte le vetrine senza mai entrare. Inutile dire che percorrere in questa maniera un tragitto ti sembra e ti stanchi come averne fatto almeno il doppio. Quando arrivammo in prossimità della stazione mi disse che aveva male ai piedi e voleva prendersi un paio di sandali. Per fortuna tornammo indietro solo di qualche centinaio di metri.