Descrizione estratta da Anobii
È una grande saga che copre quattro secoli di storia e di vita americana, dall'esistenza innocente della tribù dei Susquehannocks, che nel 1500 abita l'intatto paradiso del Maryland, fino agli Stati Uniti del 1978, dopo il Watergate.
La vita tranquilla degli indigeni viene sconvolta da due eventi: la scoperta della Magica Foglia (il tabacco) e l'arrivo della Grande Canoa, il vascello del conquistatore bianco, che compare come per incanto nella baia di Chesapeake. Pentaquod, il capo tribù forte e mite, accetterà di dividere in concordia con i bianchi i doni della terra. Ma presto il tabacco li renderà nemici. All'avido uomo bianco non bastano mai le terre e continua ad estendere le sue coltivazioni respingendo sempre più il nativo all'interno, emarginandolo e rompendo così la loro alleanza.
Di giorno in giorno la baia si popola di vascelli che portano dall'Europa un carico umano di idealisti, rapaci avventurieri, avanzi di galera, gente in ogni caso decisa a costruirsi una nuova vita. È già così delineato il volto dell'America: l'onesto vivere e collaborare viene rappresentato da Edmund Steed e dai suoi discendenti; mentre Timothy Thurlock è il simbolo del duro e spietato sfruttamento, dell'abuso, della sete di ricchezza a spese del prossimo. E ancora, i Paxmore famiglia di quaccheri, prefigurano la coscienza puritana dell'America.
Impossibile riassumere il racconto, che di generazione in generazione perpetua i ruoli delle tre famiglie dagli inizi della colonizzazione.
Il libro è vasto, ricchissimo di storie, persone, problemi, miti e demistificazioni: dalla vorace conquista dei primi coloni allo spavaldo ottimismo della gente di frontiera: dal commercio iniquo di schiavi neri, cardine della nuova ricchezza, alle lotte per l'abolizionismo e i conseguenti conflitti tra le diverse confessioni religiose... fino ai giorni nostri.
Questo grandioso affresco di uomini e natura, che qui domina con la sua intensa bellezza e materna generosità, è risolto alla fine dall'autore con una catastrofe naturale che, nel 1978, cancella questo splendido palcoscenico e il suo incantevole scenario. Della grande fatica, delle intense, terrene passioni dei primi americani nulla rimane...
La mia recensione su Anobii
Libro letto diversi anni fa. Trovo molto bella la prima parte con descrizione dei luoghi e dei fatti molto ben articolata. Una stella in meno per il fatto che l'ultima parte sembra quasi che l'autore l'abbia dovuto finire rapidamente e non l'ho trovata così interessante come il resto.
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Amo questo libro perchè quando lo lessi ero un ragazzo che aveva il sogno di andare negli States e leggere un romanzo che racconta una storia che non sarà vera ma sicuramente è verosimile, di una zona degli Stati Uniti dal 1500 al ventesimo secolo, mi ha fatto desiderare ancora di più di andare alla scoperta di una nazione che ancora oggi sogno di andare a visitare.
Nella prima parte del libro i riferimenti alimentari che ricordo sono la caccia alle oche con relativa cottura a spiedo e la zuppa di granchi che pare fossero abbondanti nella baia Chesapeake. Di quest'ultima chiaramente non era indicata la ricetta ma mi è piaciuto immaginare come poteva essere fatta ed adattarla ai giorni nostri soprattutto rispettando la delicatezza del sapore della polpa di granchio.
Le prime volte l'ho fatta utilizzando i piccoli granchi comuni dell'Adriatico che, nel periodo della muta, hanno il carapace morbido ma, visto che è abbastanza noioso pulirli ed estrarre la polpa, ora trovo molto più comodo acquistare la polpa al naturale.
Zuppa di granchi |