mercoledì 31 gennaio 2018

STUFATO D'ASINO


Era da diverso tempo che volevo fare questa ricetta.
Qualche tempo fa, con un gruppo di amiche food blogger, ero andato in provincia di Novara a mangiare proprio lo stufato d'asino e mi ero ripromesso di farla.
Lo stufato è il classico piatto che puoi trovare nelle osterie o trattorie della pianura padana, anche bresciana, nel periodo invernale dove lo si trova spesso fatto con carne di manzo e, meno frequentemente, di cavallo o di asino.
Vengono utilizzati tagli fibrosi non particolarmente teneri che la lunga cottura rendono morbidi e succosi.
Personalmente apprezzo molto quello d'asino perché il sapore della carne è particolare ed inconfondibile e si sposa alla perfezione con la polenta.


Un paio d'anni fa avevo deciso di preparare lo stufato d'asino. Visto che la domenica mattina presto avevo un impegno ho deciso di anticipare un po' i tempi per cui ho preparato la carne per la marinatura il sabato mattina e ho cominciato la cottura la sera dopo cena.
In quel caso avevo preparato un pezzo unico di carne. Dopo 3 ore di cottura, verso mezzanotte, ho spento il fuoco e ho coperto la pentola con un coperchio in silicone (quelli con le lamelle per fare uscire il vapore).
Andato a dormire al mattino mi sono alzato per fare colazione e, contrariamente al solito, non avevo le mie 3 belve, Siri, Ginger e Thea al seguito. Strano, di solito mi seguivano e andavano vicino alle loro ciotole chiedendo così le loro crocchette. Arrivo in tinello e vedo la Thea sul tavolo che con un balzo raggiunge la gattarola della porta finestra che dà sul giardino e miagolando mi fa chiaramente capire che vuole uscire. Apro e lei scheggia via.
Vado in bagno e mentre sono al lavandino guardo nello specchio e vedo nella vasca qualcosa di strano, qualcosa di scuro. Mi asciugo e ... vedo un pezzo di carne smangiucchiato.
Ho un terribile sospetto. Vado nel cucinino e vedo che la pentola è sul fornello ma il coperchio in silicone è per terra e ci sono schizzi di intingolo sul ripiano e per terra. Nella padella c'è la parte liquida ma di carne nessuna traccia. Mi volto e vedo la Siri e la Ginger accucciate che mi fissano. Scarto subito che possa essere stata la Ginger perché non è capace nemmeno di saltare su una sedia figuriamoci sul piano a induzione. La Siri men che meno; la mia vecchietta avrebbe bisogno di almeno un ripiano intermedio. Sono però sicuro che l'hanno mangiata anche loro.
Credo proprio, anche se sembra incredibile, che la responsabile sia la Thea, e ipotizzo che sia saltata senza problemi sul piano a induzione, abbia spostato con i denti il coperchio in silicone e, afferrata con la bocca la carne l'abbia portata a terra dove hanno banchettato.
Quello che mi sono chiesto come abbia fatto una micina che pesava forse 2 kg afferrare a spostare 1 kg di carne.


La Thea era il terremoto della famiglia e ci ha lasciato per un'infezione renale un anno e mezzo fa.
Non mi vergogno a confessare che mentre ho cucinato lo stufato e ho scritto questo post qualche lacrimuccia l'ho versata.

SIRI

sabato 27 gennaio 2018

CLUB DEL 27 - MINI LEMON AND REDCURRANT PUDDINGS



Con l'anno nuovo vita nuova e il Club del 27 per non smentirsi si rinnova. Le ricette da replicare non saranno più riprese dal Tema del Mese delle precedenti edizioni dell'MTChallenge ma verranno scelte tra quelle riportate su famosi libri di cucina.
Il tema del Club del 27 per il mese di gennaio 2018 sono le Marmalade - Marmellate inglesi e il libro di riferimento è Marmalade a Bittersweet Cookbook di Sarah Randell.
Tra le tante ricette proposte ho scelto le Mini Lemon and Redcurrant Puddings - Budini alla marmellata di limoni e al ribes rosso in versione monoporzione. 


Tempo fa avevo preparato la marmellata di arance e la Manu mi chiede spesso di rifarla perché era veramente buona.
Da tempo volevo farne una al limone ma ho sempre rinviato.
Questa è stata l'occasione per provare. Mi sono letto la ricetta e sono stato subito colpito dalla quantità di zucchero prevista. Ho pensato che sarebbe venuta dolcissima. La tentazione di metterne meno confesso che l'ho avuta ma mi sono detto che sarei andato contro le regole e dai vari commenti ho capito che non era un errore ma la particolarità delle marmellate inglesi per cui ho assolutamente rispettato ingredienti e procedimento.
Il risultato è stata una Marmalade nemmeno troppo dolce stemperato comunque dall'aspro dei limoni di un colore decisamente scuro dovuto come ci ha spiegato Wonder Woman Alessandra proprio alla proporzione tra frutta e zucchero. Nel complesso un ottima marmellata che comunque voglio mettere a confronto con quella che preparerò prossimamente con lo stesso metodo di quella di arance fatta a suo tempo.
A proposito della marmalade consiglio di rispettare i tempi indicati perché, anche se sembrerà molto liquida, raffreddandosi si compatta parecchio.
La ricetta originale è con il ribes nero - blackcurrant - che non ho trovato per cui ho optato per quello rosso.
Quelli da inserire nell'impasto li ho congelati ma, probabilmente, non abbastanza visto che in cottura si sono ammollati molto.

Con questo post partecipo al Club del 27 - Gennaio 2018 - Lady Marmalade per l'MTC

Il post con il riepilogo delle ricette partecipanti lo si può trovare sul sito dell'MTC a questo link.





martedì 23 gennaio 2018

CODE DI GAMBERI ALLA TEQUILA SUNRISE






Come ho scritto nel post relativo al filetto di maiale al Cuba Libre, il tema della sfida n° 69 dell'MTC è stato scelto da Giulia del blog Alterkitchen a titolo: La cucina alcolica e consiste nel preparare un piatto in cui ci siano tutti gli ingredienti inseriti in un cocktail conosciuto a livello internazionale.
Nella suddetta ricetta ho raccontato della seconda volta che mi sono ubriacato in questa parlerò della prima.

Era giugno del 1990 e in Italia c'erano i mondiali di calcio.
Mia moglie Alessandra era al mare a Rimini con mio figlio Giacomo e la sua zia Giuliana. Io andavo a trovarli nei weekend.
Vista la mia passione per la cucina e per il pesce in particolare, con alcuni colleghi/e e un paio d'amici abbiamo organizzato a casa mia una cena a base di pesce.
Ci siamo auto tassati ed io, invece di tornare a Brescia la domenica sera sono partito il lunedì mattina passando all'alba al mercato del pesce di Rimini dove ho acquistato l'occorrente per la cena. Il pescivendolo mi ha riempito una contenitore di polistirolo con il pesce e del ghiaccio e sono partito verso casa.
Arrivato a metà mattinata ho passato il resto della giornata a preparare la cena che mi pare comprendesse 5-6 antipasti, un primo e un paio di secondi. Il tutto per 10 persone. Il dolce venne preparato da una mia collega mentre altre due si occuparono della parte alcoolica.
La cena fu un successo e furono svuotate 8 bottiglie di Pinot Grigio Santa Margherita.
Chiaramente con il dolce ci bevemmo un paio di bottiglie di Franciacorta.
Dopo cena e dopo il caffè misi in tavola dei liquori e cominciammo a bere della vodka alla pesca ghiacciatissima. Aprimmo e finimmo la bottiglia.
Verso mezzanotte i miei colleghi andarono a casa mentre le tre colleghe, Rosanna, Paola e Silvia volevano concludere la serata andando a bere qualcosa e cercarono di convincere me e il mio amico Luciano a partecipare.
Ero restio perché ero abbastanza stanco e poi c'era da mettere a posto tutto. Mi dissero che sarebbero venute loro il giorno dopo, finito il lavoro, e mi avrebbero dato una mano a sistemare tutto.
Mi convinsero e andammo in un locale vicino al Castello Cidneo. E via con vodka e tequila bum bum.
Usciti dal locale Luciano ci salutò preferendo incamminarsi verso casa convinto che camminare e prendere un po' d'aria gli avrebbe fatto bene.Noi ci fermammo vicino all'auto di Rosanna e lei e Silvia cominciarono a disquisire sul significato della vita. Paola si sedette sul sedile posteriore su cui mi sdraiai anch'io ponendole la testa in grembo.
Non ricordo altro.
Almeno fino a quando, al mattino, mi risvegliai di traverso nel letto matrimoniale, in mutande con un fiore e un bigliettino che spuntavano dall'elastico.
Sul bigliettino c'era scritto:

Grazie Gianni per l'ottima cena ma non ci si addormenta quando si hanno a disposizione 3 donne.

Per la cronaca la sera la casa era tutta pulita e in ordine.


La ricetta del Tequila Sunrise, codificata secondo l'International Bartender Association, prevede:
4,5 cl di tequila
9 cl di succo d'arancia
1,5 cl di granatina
Da servire nel bicchiere Hurricane con ghiaccio e guarnito da fetta d'arancia e ciliegina candita.

Tequila e arancia sono presenti in questa ricetta e la granatina è sostituita dalla melagrana.


Con questa ricetta partecipo al contest MTChallenge n° 69 di gennaio 2017


domenica 21 gennaio 2018

MEDOVIK - TORTA RUSSA AL MIELE CON CREMA ALLA PANNA ACIDA


Quasi due anni fa, nel febbraio 2016, la sfida dell'MTC era stata proposta da Eleonora del blog Burro e Miele con Michael Meyers e il tema era il miele. Tra le tante proposte mi aveva colpito la torta russa di Sara del blog Pixelicious.
Durante le feste natalizie parlando con la moglie di mio figlio Safiya, originaria di Kazan, capitale della regione russa del Tatarstan, ci siamo proposti di cucinare insieme alcune ricette russe da pubblicare poi su questo blog.
Mi sono ricordato di questo torta e l'ho fatta subito vedere a Safiya.
Conosce molto bene la Medovik che pare sia presente in tutta la Russia europea ma con diverse declinazioni della crema a seconda delle regioni.
Quella che fin da piccola faceva con sua mamma era la versione tatara o con la crema di burro o con la crema di panna acida ed è quest'ultima quella di cui riporto la ricetta.


Il risultato è una torta che trovo molto gradevole sul piano estetico e veramente gustosa anche se non è propriamente leggera.
Alla Manu non è piaciuta molto perché non le piace il miele mentre altri che l'hanno mangiata se queste preclusioni l'hanno trovata decisamente buona. La cugina della Manu, Grazia, che aveva avuto modo, non molto tempo fa, di mangiarne una fetta di una versione fatta da una signora ucraina l'ha trovata molto più buona con questo tipo di crema.
Io l'ho apprezzata e prossimamente voglio provarne una versione con la crema di mascarpone.


Sara del blog Pixelicious è anche la recipe-tionist di Gennaio - Febbraio 2018. Confesso che me ne sono accorto prima di preparare e pubblicare questa ricetta. Visto che rientro nei termini previsti dal regolamento e che, come previsto nel regolamento stesso, ho solo fatto una modifica rispetto alla sua ricetta colgo l'occasione per parteciparvi.



Con questa ricetta partecipo al Recipe-tionist di Gennaio - Febbraio 2018


venerdì 19 gennaio 2018

FILETTO DI MAIALE AL CUBA LIBRE


Il tema della sfida n° 69 dell'MTC è stato scelto da Giulia del blog Alterkitchen a titolo: La cucina alcolica e consiste nel preparare un piatto in cui ci siano tutti gli ingredienti inseriti in un cocktail conosciuto a livello internazionale.
Nel gruppo FB dell'MTC si è subito cominciato a disquisire su quante volte ci si è ubriacati nella propria vita e, tornando indietro nel tempo, mi sembra di ricordarne solo due e la seconda ha una certa attinenza con il cocktail da me scelto visto che mi sono ubriacato bevendo tanto, ma tanto, rum.

Ero a Santiago de Cuba ed era una bella serata primaverile. Con due amici e le rispettive amiche, dopo aver cenato in un paladar mangiando granchi e aragoste, siamo tornati in hotel e ci siamo accomodati a bordo piscina. L'hotel aveva presenze pari forse al 20% delle sue potenzialità e quella sera eravamo praticamente soli.
Ci siamo fatti portare una bottiglia di rum e diverse lattine di birra. Io mi sono acceso un Churchill Romeo y Julieta e abbiamo cominciato a chiacchierare del più e del meno.
Ero molto rilassato e stavo fumando molto lentamente il mio sigaro. Mauro continuava a versarmi il rum e io continuavo a vuotare il bicchiere.
Yuldimi, la ragazza che stava con me, era decisamente euforica ed era un continuo fare brindisi bevendo sempre più birra.
Dopo più di un ora ho terminato di fumare il mio sigaro e, dopo qualche altro bicchierino di rum mi è venuta voglia di fare un bagno per cui sono andato in camera per mettermi il costume.
Tornato in maglietta e pantaloncini con l'asciugamano sotto braccio, immaginate la sorpresa e le risate quando mi sono spogliato e sono rimasto con ... il bikini (quelli da annodare) di Yuldimi. 
Fatto il bagno abbiamo continuato a chiacchierare e a bere ancora un po'.
Arrivato il momento di tornarcene nelle nostre camere io e Yuldimi eravamo decisamente ubriachi.
Ci siamo incamminati sorreggendosi l'un l'altro verso la nostra camera attraversando il giardino. Ondeggiando abbiamo coperto una distanza di un centinaio di metri percorrendone zigzagando almeno il doppio.
Una volta arrivati davanti alla porta della camera ho cominciato a cercare la chiave che chiaramente non trovavo. Ho pensato di averla dimenticata in piscina per cui ho appoggiato al muro Yuldimi dicendole di aspettarmi che sarei tornato subito. Nel girarmi per tornare in piscina ho scorto in terra, a qualche metro da me, le chiavi e con la coda dell'occhio ho visto Yuldimi scivolare lentamente ma inesorabilmente verso terra in pieno stile cartone animato.
Dopo un tempo che mi era parso infinito sono riuscito a centrare il buco della serratura e ad entrare in camera. Ci siamo immediatamente sdraiati sul letto e Morfeo ci ha accolto tra le sue braccia.
Dopo qualche tempo vengo svegliato da Yuldimi che mi chiede di aiutarla perché si sente male. Mi sentivo lievemente più lucido e l'ho accompagnata in bagno dove ha rimesso tutto quello che poteva.
Riaccompagnata a letto, l'ho coperta ben bene e sono tornato a dormire. Dopo qualche ora mi sono svegliato mentre Yuldimi dormiva tranquilla. Mi sono fatto una bella doccia e mi sentivo bene. La sbornia era passata.
Sono andato a fare colazione dove ho incontrato gli amici cui ho raccontato quello che era successo. Ci siamo dati appuntamento in spiaggia. Sono passato in camera e Yuldimi dormiva ancora. Ho decido di lasciarla dormire e sono andato in spiaggia. Dopo un paio d'ore Yuldimi ci ha raggiunto e ho visto subito che aveva smaltito la sbronza che però aveva lasciato degli effetti. Infatti per i due giorni successivi ha avuto la nausea rimanendo praticamente senza mangiare e bevendo solo acqua.
L'insegnamento è che se volete sbronzarvi non fatelo con la birra. 


Anche in riferimento a quanto raccontato ho pensato di fare un piatto richiamandomi al Cuba Libre, cocktail ufficiale IBA nella categoria dei long drinks. Negli anni 70-80 era conosciuta come Coca e Bacardi una versione semplificata dove non era previsto il lime a volte sostituito da una fetta di limone.
Io adoro il Cuba Libre e a Cuba bevevo una versione più forte ed aromatica della classica fatta utilizzando un rum invecchiato, almeno 5 anni, e non il rum "bianco" della ricetta classica. Era un classico ordinarlo con "bastante ron" (abbondante rum).

La ricetta, secondo l'International Bartender Association, prevede:
5/19 di rum chiaro
12/18 di Coca Cola
1/18 di succo di lime

Ho già avuto modo di utilizzare la Coca Cola e i risultati sono stati sempre sorprendenti ma, questa volta, il sughetto con la polenta è veramente fantastico.



Con questa ricetta partecipo al contest MTChallenge n° 69 di gennaio 2017