giovedì 30 aprile 2020

ZUPPA DEL SUD U.S.A. CON POLLO (Ricetta Cajun)


Questo mese l'MTChallenge Smart prevede la realizzazione di una ricetta del mondo con a base il pollo rivisitandola o modificandone alcuni ingredienti, o il metodo di cottura, o la preparazione o tutto insieme. Il concetto è di dare spazio alla fantasia cercando di fare comunque un piatto che possa richiamare l'originale.
Ho cominciato cercando quale ricetta potevo fare e non sono andato alla ricerca su internet ma ho cominciato a sfogliare alcuni libri tra cui l'Enciclopedia delle ricette internazionali; ho avuto la conferma che il pollo è presente in tutto il mondo. Ho fatto una cernita e solo per dare un'idea ho selezionato:
  • 5 ricette India o Thai
  • 8 ricette Cina e Giappone
  • 6 ricette del Medio Oriente
  • 7 Ricette Nord Africa
  • 9 Ricette Nord e Centro America
  • 5 Ricette Sud America
  • 10 ricette Europa Centro meridionale
Un totale di 50 ricette e non ho approfondito il resto dell'Africa, il Nord Europa l'Oceania e i paesi dell'Asia centrale.
Alla fine avevo scelto 5 ricette:
  • dalla Francia - Suprême di pollo ai funghi
  • dalla Grecia - Pollo speziato al vino rosso
  • dall'India - Pollo Balti in salsa Hara Masala
  • dalla Russia - Bitki di pollo
  • dagli USA - Louisiana - Zuppa di pollo Cajun
Alla fine ho scelto quest'ultima non perché fosse la mia preferita ma perché nel leggerla mi è subito venuto in mente come modificarla.

Per la ricetta originale ho fotografato la pagina del libro dove oltre a ingredienti e preparazione c'è anche la foto del risultato finale. Sono sempre stato affascinato dalla cucina Cajun che parte dai coloni francesi del Canada che gli inglesi fecero forzatamente spostare in Acadiana, zona che va dalla Louisiana fino ai confini del Texas, dove subirono l'influenza della cucina afroamericana. E nella cucina, come nelle razze, una miscela così può solo dare risultati fantastici.


Che variazioni ho fatto nella ricetta?
Per prima cosa ho cambiato il metodo di cottura. La ricetta classica prevede che il petto di pollo venga lessato nel brodo mentre ho deciso di farlo alla piastra.
Le pannocchie di mais in questo periodo non ci sono per cui ho ripiegato su del mais in scatola.
Il bacon l'ho sostituito con la pancetta affumicata e non l'ho cotta nel brodo ma anch'essa alla piastra e messa alla fine in parte sbriciolata e in parte in pezzi più grossolani.
Ho usato un piatto fondo e non la scodella.


Alla fine ho trovato una zuppa molto ma molto gradevole dove la pancetta croccante dà una marcia in più e anche il pollo è sicuramente più saporito che nella versione lessata.
Un modo diverso di mangiare il petto di pollo e, se si ha già a disposizione il brodo, veloce da preparare.
Nota di colore a margine. Nel momento in cui ho messo a cuocere la pancetta mi sono ritrovato tutti i miei pelosi ai miei piedi che guardavano annusando con piacere verso i fornelli. Probabilmente avevano un fumetto con scritto "Possiamo?"


INGREDIENTI (per 4 persone)
4 petti di pollo per ca. 150 g cad.
500 ml di brodo di gallina
400 g di fagioli
50 g di burro
2 cipolle
8 fette di pancetta affumicata
25 g di farine
100 g di mais dolce
3 dl di latte
3 cucchiai di prezzemolo tritato
Sale
Pepe

PREPARAZIONE
Poco tempo fa avevo fatto la gallina ripiena e il brodo avanzato lo avevo congelato porzionato per cui ne ho scongelato la quantità necessaria e l'ho portato a ebollizione.
In una padella fare sciogliere il burro e aggiungere le cipolle mondate e tritate. Fare stufare a fiamma bassa fino a quando la cipolla sarà trasparente.
Aggiungere la farina e mescolando continuamente fare cuocere per un minuto quindi versare il brodo caldo poco alla volta e portare a bollore. Mescolare fino a che sarà un po' addensato e poi togliere dal fuoco. Tenere da parte un mestolino di brodo.
Su una piastra o una griglia caldissima (ricordarsi pulita, calda e leggermente unta) fare cuocere la pancetta affumicata fino a quando non sarà bella croccante.
Aprire a libro i petti di pollo mantenendone un certo spessore e metterli a cuocere sulla stessa piastra con gli umori della pancetta. Quando il pollo sarà cotto toglierlo dalla padella, versare il brodo tenuto da parte e fare deglassare quindi aggiungerlo alla zuppa.
Nel frattempo rimettere sul fuoco il brodo, aggiungere metà del latte, il mais e i fagioli; cuocere per qualche minuto e aggiustare di sale e pepe.
Tagliare il pollo a dadi di circa 1 cm di lato e aggiungerlo alla zuppa insieme al restante latte. Fare cuocere per 5 minuti. Togliere dal fuoco, aggiungere il prezzemolo e mescolare bene.
Sminuzzare la metà della pancetta e dividere in due le altre fette.
Versare la zuppa in una fondina, distribuire sulla superficie la pancetta sminuzzata e decorare con un paio di quella divisa.

mercoledì 29 aprile 2020

PANINI ALL'OLIO


In questo periodo di clausura uno degli svaghi che mi concedo è quello di fare il pane. Ho fatto vari tipi di pagnotte, un pane rustico con lievito madre (qui), ho provato i panini mantovani, oggetto di un prossimo post, ho fatto le michette che dovrò rifare perché non mi sono uscite benissimo.
Invece questi panini all'olio sono venuti buonissimi al punto che la Manu me li ha fatti rifare immediatamente.
In questo periodo sto utilizzando, a seconda delle necessità o il classico lievito di birra o il lievito madre regalatomi da Antonio il proprietario e pizzaiolo della pizzeria Verace di Gussago.
Il lievito madre che mi avevano regalato i cari Giodisca e Fabio del Forno di Rivanazzano di Siena è purtroppo defunto per mio demerito visto che non lo avevo curato con continuità.


Per la ricetta di questi panini ho cercato su internet e alla fine, come quasi sempre quando si tratta di impasti. ho seguito la ricetta di Vittorio del sito Viva la focaccia e volendo la potrete trovare a questo link.
Dai consigli di Vittorio voglio evidenziarne due che sono fondamentali per la riuscita del pane:
la temperatura dell'acqua deve essere tra i 28 e i 30°C
nella formatura dei panini dopo la prima lievitazione mentre si arrotolano a ogni giro si deve fare forza con il pollice così da dare forza all'impasto che nella successiva lievitazione che nella cottura non si siederà.
Si possono conservare per tre giorni se avvolti con del telo (quello delle camicie è perfetto).



INGREDIENTI (8 panini)
500 g farina 0 - W240-260
250 g acqua
50 g olio extra vergine d'oliva
1 tuorlo
15 g sale
6 g di miele o zucchero
18 g lievito di birra

PREPARAZIONE
Preparare tutti gli ingredienti.
Nella ciotola della planetaria versare l'acqua (28-30°C) e il lievito e farlo sciogliere. Aggiungere il tuorlo, l'olio e il miele. Mescolare bene gli ingredienti. Aggiungere metà della farina e azionare la planetaria alla velocità minima; in questa fase è possibile che vediate dei grumi ma non è un problema perché verranno assorbiti. Dopo 5 minuti aggiungere ancora una parte della farina e azionare la planetaria al minimo fino a che non verrà assorbita. Aggiungere la restante farina tenendone un poco per la spianatoia e il sale. Azionare sempre al minimo la planetaria fino all'assorbimento della farina quindi aumentare la velocità per qualche minuto. Quando otterrete un impasto liscio e setoso )8-10 minuti) versarlo sulla spianatoia con la restante farina e continuare ad impastare a mano dando forza utilizzando i pollici.
Fare una bella palla e posizionarla sulla placca da forno coperta da carta forno. Fare tre incisioni sulla superficie (favorirà la lievitazione), bagnarsi le mani con acqua tiepida e inumidire la superficie dell'impasto così che non si secchi. Coprire con la pellicola aderente all'imposto ma tenuta lenta e fare lievitare nel forno spento ma con la luce accesa per un'ora e, comunque, fino al raddoppio.
Mettere l'impasto sulla spianatoia e farne più o meno un rettangolo. Dividere in 8 parti che saranno di poco più di 100 g.
Cambiare la carta forno.
Prendere un pezzo di impasto, dargli una forma più o meno rettangolare, stenderlo con il mattarello senza premere troppo. Ripiegare nel senso della lunghezza i bordi esterni verso il centro della striscia in modo da ottenere una lingua di impasto con l'unione al centro. stendere di nuovo con il mattarello, A questo punto si deve arrotolare su se stessa la lingua con la mano destra con il pollice che a ogni mezzo giro preme al centro della parte arrotolata e la mano sinistra che tende a tirare leggermente la parte di lingua non ancora arrotolata; se al termine la parte interna sporgerà un poco si può lasciare così o premerla delicatamente con due dita verso l'interno. Tenere la parte finale della lingua nella parte inferiore e posizionare il panino sulla teglia. Ripetere per le altre parti di impasto avendo cura di tenere distanziati i panini.
Bagnarsi nuovamente le mani con acqua tiepida e inumidire la superficie dei panini. Coprire con la pellicola aderente ai panini ma tenuta lenta e fare lievitare nel forno spento ma con la luce accesa per 45 minuti.
Togliere la placca dal forno 5 minuti prima dello scadere del tempo e accendere il forno a 220-230°C in modalità ventilata. In un pentolino che possa andare in forno portare a bollore un po' d'acqua.
Raggiunta la temperatura del forno togliere la pellicola e se si vuole una crosticina di spessore minimo e morbida spruzzare dell'acqua tiepida sulla superficie dei panini.
Inserire nel forno il pentolino con l'acqua in modo che sia semplice e veloce toglierlo quindi inserire la placca e cuocere per 25 minuti. Trascorsi i primi 10 minuti togliere il pentolino con l'acqua e continuare la cottura.
Al termine trasferire i panini su una griglia e lasciarli raffreddare coperti da un telo.

lunedì 27 aprile 2020

GNOCCHI DI PATATE AL RAGÙ


Questo mese per il Club del 27 si doveva scegliere tra una delle ricette scelte dal libro dell'MTC "Facciamo gli gnocchi".
Ho fatto scegliere alla Manu perché volevo essere sicuro che poi li mangiasse e se è un piatto che non conosce e facile che non lo mangi. Un esempio è stato domenica scorsa; io avevo voglia di mangiare gli ossibuchi alla milanese quindi con la gremolada e lei a dirmi che li ha sempre mangiati come li faceva la sua mamma in umido con la salsa di pomodoro. Chiaramente dopo un piccolissimo assaggio non l'ha mangiati: le dava fastidio il limone. Mah.
Comunque le ho sottoposto 5 ricette che pensavo potessero piacerle:

  • Gnocchi alla lariana - No perché voleva degli gnocchi con le patate
  • Gnocchi alla sorrentina - A lei stavano bene ma gli ho detto che li avevo già pubblicati tempo fa quindi non andava bene. In realtà avevo fatto una versione rivisitata e oggi le ho detto che se voleva li potevo fare ma mi ha risposto che gli gnocchi li avevamo mangiati due giorni prima.
  • Gnocchi alla parigina - Scartati perché non era sicura che le piacessero.
  • Gnocchi vintage - No perché non le piace la cannella
  • Gnocchi al ragù - Approvati


Nel libro questa ricetta è stata proposta dalla cara amica Annarita del blog Il bosco di alici.
Anche se semplici sono risultati molto gustosi.
Il ragù lo avevo preparato un paio di settimane fa per le lasagne e, visto che ne preparo abbondante, se capita che avanzi provvedo a congelarlo in monoporzioni così da averlo sempre disponibile. In questo caso ne ho scongelate due.
Nella ricetta invece del formaggio grana ho preferito grattugiare della ricotta salata. Ma è soltanto per un gusto personale.




Con questo post partecipo al Club del 27 - Aprile 2020 - Facciamo gli gnocchi

Il post con il riepilogo delle ricette partecipanti lo si può trovare sul sito dell'MTC a questo link.

INGREDIENTI (per 4 persone)
Gli gnocchi
600 g di patate
150 g di farina bianca (circa il 25% delle patate)
Sale

Ragù
300 g di carne macinata mista (manzo e maiale)
75 g di concentrato di pomodoro
1/2 bicchiere di vino rosso
1/2 cipolla
1 carota piccola
1 costa di sedano
Olio extra vergine d'oliva
Sale
Pepe
Brodo di pollo o verdure (se necessario)

Formaggio grana o ricotta salata grattugiati

PREPARAZIONE
Gli gnocchi
Scegliere le patate possibilmente tutte della stessa dimensione, pulirle bene sotto l'acqua corrente bucherellatele con una forchetta affinché non scoppino e metterle in un piatto per il microonde; coprire il piatto con della carta forno bagnata, inserirlo nel microonde e farlo andare alla massima potenza (io 900 W). Il tempo necessario dipende dalla dimensione delle patate. Nel mio caso con 7 patate per 600 g ci sono voluti 9 minuti. Consiglio di farlo andare per 5-6 minuti, giratele e dopo aver controllato verificare quanto tempo necessita perché siano cotte. A termine cottura togliere le patate dal microonde e schiacciarle subito con la schiacciapatate senza sbucciarle perché quando premete la polpa si separa dalla buccia e questa non passa il filtro dello sbucciapatate ma rimane all'interno e si asporta facilmente. Mettere le patate schiacciate su una spianatoia ben distribuite in modo da far uscire tutto il vapore e lasciarle intiepidire.
Distribuire un terzo della farina e cominciare a incorporarla senza lavorarli molto altrimenti si corre il rischio che risultino duri. Continuare a aggiungere farina fino a quando l'impasto non si attaccherà più alle mani. Meno farina si aggiunge e più morbidi saranno gli gnocchi
Prendere dei pezzi di impasto, fare dei cilindretti di circa un cm di diametro e tagliare dei pezzetti di circa 2 cm. Passare i cilindretti sull'apposito rigagnocchi o su una forchetta rovesciata andando dal basso verso l'alto così da ottenere la classica rigatura da una parte e dell'incavo dall'altra. Distribuirli su un canovaccio pulito fino alla cottura.

Ragù
Tritare finemente cipolla, sedano e carota e farle soffriggere delicatamente in una capace casseruola con un filo d'olio evo. Quando le verdure saranno ammorbidite toglierle momentaneamente dalla padella e metterle in una ciotola. Nella stessa casseruola sempre con un filo d'olio evo versate il macinato e alzare la temperatura in modo da rosolarla uniformemente mescolandola di frequenta. Quando tutta la carne sarà ben colorita sfumare con il vino e fare evaporare bene l'alcool.
Abbassare la fiamma, aggiungere le verdure stufate e il concentrato di pomodoro, salare leggermente, coprire con un coperchio e fare sobbollire controllando che noi si asciughi troppo nel qual caso aggiungere un po' di brodo. Regolare di sale e pepe.
Continuare la cottura per almeno un'ora e mezzo (io, di norma, faccio cuocere il ragù almeno tre ore).

Cuttura
Cuocere gli gnocchi pochi per volta in abbondate acqua salata, quando verranno a galla attendere ancora un paio di minuti per fare sì che siano cotti anche all'interno.
Togliere dall'acqua gli gnocchi e versarli in una pirofila di servizio dove avrete versato sul fondo una parte del ragù. Mano a mano che mettete gli gnocchi aggiungete un po' di ragù e al termine mescolare delicatamente. Completare con del grana grattugiato o, come ho fatto io, con della ricotta stagionata.

giovedì 16 aprile 2020

SPAGHETTI CON CREMA DI FOGLIE DI CAVOLFIORE E CAROTE


Il gruppo dell'MTC su Facebook è pieno di iniziative e visto questo periodo di "clausura" forzata ci è venuta voglia di tornare in qualche modo a sfidarci. Non è un ritorno alle vecchie sfide dell'MTC ma, un modo per tenerci attivi.
Alessandra e Greta hanno proposto di fare della pasta secca utilizzando per il condimento gli scarti di altri prodotti. Attenzione: ho detto scarti e non avanzi.


La mia scelta è andata subito sugli spaghetti aglio, olio e peperoncino su crema di bucce di patate con decoro di crema di carote e di foglie di ravanelli. Alessandra mi ha fatto presente che il peperoncino avrebbe probabilmente ucciso il resto. Ho tolto il peperoncino e l'aglio sostituendo solo quest'ultimo con dell'olio evo aromatizzato all'aglio.
Ho sostituito le patate con le foglie di cavolfiore e non ho fatto la crema con le foglie di ravanello perché non li ho trovati, 


Il risultato non è stato male e l'olio all'aglio gli dà una marcia in più.
Ci sarebbe stata bene un'acciuga nelle crema con le foglie di cavolfiore ma quella non si può dire che sia propriamente un'avanzo.
Il pane fatto così lo uso spesso anche con risotti cremosi per dare un po' di croccantezza che non ci sta male.
La crema di cavolfiore l'avrei voluta un po' più liscia ma nonostante 20 minuti di mixer non ho ottenuto il risultato che avrei voluto e che mi avrebbe consentito di fare un effetto diverso con la crema di carote. Forse avrebbe aiutato un po' di patata ma, come già detto, non sarebbe stato un avanzo.
Comunque questo è un ottimo metodo per considerare quante cose buttiamo e che in realtà potrebbero usate altrimenti.
Ad esempio è aro che butti i rametti del prezzemolo perché li uso da mettere nel brodo o per aromatizzare dei condimenti.

INGREDIENTI (per 2 persone)
160 g di spaghetti
Foglie di un cavolfiore
Bucce di 4-5 carote
Olio extra vergine d'oliva
Olio all'aglio
Pane raffermo
Sale
Pepe
Menta fresca

PREPARAZIONE
Lavare bene gli scarti di cavolfiore, scottarli in acqua bollente salata per un minuto, scolarli e raffreddarli velocemente. Versarli nel bicchiere del mixer ad immersione, aggiungere un poco d'olio evo, e frullare aggiungendo se necessario un poco di acqua fino ad ottenere una crema liscia.
Ripetere l'operazione con le bucce di carote. Tenere le due crema in caldo.
Mettere a bollire abbondante acqua salata quindi cuocere gli spaghetti.
Macinare grossolanamente il pane raffermo e farlo saltare rapidamente in un padellino con un filo d'olio evo.
Quando gli spaghetti saranno cotti scolarli bene, rimetterli nella pentola e condirli con olio evo e una macinata di pepe.
Stendere a specchio sul piatto la crema di cavolfiore quindi, con una pinza e un mestolo formare un nido di spaghetti e metterlo al centro del piatto.
Mettere la crema di carote in un biberon e versarla facendo un paio di giri attorno agli spaghetti.
Con uno stuzzicadenti fare una spirale lungo la crema di carote facendo tutto il giro.
Completare distribuendo a pioggia sugli spaghetti il pane raffermo e completare con qualche fogliolina di menta.

domenica 12 aprile 2020

PANE RUSTICO CON LIEVITO MADRE


In questo periodo in cui siamo quasi tutti a casa, quasi perché, ad esempio, la Manu sta lavorando sembra che tutti siano stati presi dalla voglia di impastare per cui il classico lievito di birra è praticamente introvabile.
In frigorifero avevo ancora un po' del lievito madre che mi avevano dato i carissimi Giodisca e Fabio del Forno di Rivanazzano di Siena quando avevo partecipato al blog tour organizzato dalla CNA di Siena. Confesso che non sono stato molto puntuale con i rinfreschi ma mi sembrava che i due che avevo fatto recentemente avessero dato dei risultati buoni.
Questo lievito madre l'ho utilizzato per fare nuovamente il Pane di montagna che avevo pubblicato anni fa, modificandone le dosi per utilizzare il lievito madre al posto di quello di birra.
Il risultato è stato soddisfacente e la Manu ha apprezzato.


Mentre rinfrescavo il predetto lievito madre ho chiesto ad Antonio proprietario e pizzaiolo della pizzeria d'asporto Verace di Gussago se mi poteva vendere un po' di lievito di birra. Chiaramente me lo ha regalato con in aggiunta un po' di lievito madre e di una pagnotta fatta con lo stesso lievito madre.
Ora mi ritrovo con due lieviti madre per cui cercherò di alternarli nei vari impasti che farò.
In questo caso ho utilizzato il lievito madre di Antonio ed il risultato è quello che si può vedere nelle foto.
Rispetto al pane di montagna ho modificato leggermente le dosi aumentando un poco la farina di semola, sostituendo lo sciroppo di grano con il miele e aggiungendo l'olio evo al posto di un poco di acqua.
L'olio ha reso il pane molto profumato sia in cottura che all'assaggio




INGREDIENTI
530 g di farina manitoba
170 g di semola di grano duro
520 ml di acqua a 26°C
180 g lievito madre
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
1 cucchiaino di miele
2 cucchiaini di sale

PREPARAZIONE
Versare le farine nella ciotola della planetaria con il 55% dell'acqua e mescolare per un paio di minuti fino a ottenere un impasto aggregato ma ancora grezzo. Togliere l'impasto dalla planetaria e posarlo sulla spianatoia. Coprirlo con una ciotola e fare riposare per circa mezz'ora al fine di attivare l'autolisi.
Questo procedimento consente di avere, quando si utilizza il lievito madre, un impasto più elastico e soffice.
Rimettere l'impasto nella planetaria, aggiungere il lievito madre, il miele, l'olio evo e la restante acqua quindi proseguire nell'impasto per circa 15 minuti.
Aggiungere il sale e proseguire ad impastare fino ad ottenere un composto liscio ed elastico (incordato)
Essendo l'impasto molto idratato per ottenere quanto desiderato ho azionato la planetaria per altre 20 minuti.
Togliere l'impasto e sulla spianatoia formare una palla. 
Mettere l'impasto a lievitare (io dentro il forno con luce accesa) per 3 ore avendo cura di inumidirne leggermente la superficie così da non farlo seccare.
Trascorse le 3 ore riprendere l'impasto, sgonfiarlo e reimpastarlo velocemente a mano.
Posizionarlo su una placca leggermente infarinata, inumidire nuovamente la superficie e coprire con la pellicola tenuta molto lasca. Io, per contenerne la circonferenza gli ho posizionato attorno l'anello di una tortiera anch'esso leggermente infarinato. Mettere di nuovo a lievitare per 4 ore (io sono andato a dormire e quindi è lievitato per 6 ore).
A scelta togliere o lasciare l'anello (io l'ho tolto), spolverizzare la superficie con una miscela di farina e semola e praticare un incisione a croce sulla superficie.
Infornare in forno preriscaldato a 220°C per 40 minuti.
Fare raffreddare su una griglia.

sabato 11 aprile 2020

SPAGHETTI ALLE VONGOLE VERACI


Dopo diverso tempo, oggi pubblico uno dei miei piatti preferiti: gli spaghetti alle vongole.
Questo piatto lo trovi praticamente in tutte le pizzerie e in moltissimi ristoranti ma confesso che raramente le ho trovate fatte veramente bene.
Il mio punto di riferimento l'ho mangiato circa 30 anni fa nei pressi del monte Conero ad Ancona e, nonostante sia passato tanto tempo, è sempre vivo il ricordo del sapore e del profumo di quella pasta.
È un piatto semplice e con pochissimi ingredienti ma nasconde delle insidie. Insidie che possono determinare la riuscita del piatto.
Lo preparo da tempo immemore ma solo negli ultimi anni sono riuscito ad ottenere un risultato che mi soddisfa.
Ne è la prova che è una delle paste preferite dalla Manu e che quando mi facevo un weekend di relax con gli amici a Rapallo, questi preferivano la mia pasta alle vongole piuttosto che quella proposta nei locali della zona.


Il merito del mio miglioramento è anche perché seguo i suggerimenti che ho visto in tv di uno chef che seguo fin dalle sue prime apparizioni in tv ben prima dei vari Masterchef, Cucine da incubo, ecc.  
In conclusione ecco i punti a cui fare attenzione:

  • sembra scontato ma con così pochi ingredienti la materia prima di qualità è fondamentale; per le vongole io acquisto quelle del litorale veneto e per l'olio uno profumato ma non coprente per cui o i vicini oli del Garda e del Sebino o un ottimo olio ligure
  • il drenaggio delle vongole; meglio un ricambio in più che sentire della sabbia tra i denti
  • utilizzare con parsimonia l'olio. Si trovano locali in cui questo piatto annega nell'olio
  • Le vongole devono essere tolte mano a mano che si aprono altrimenti avremo delle vongole ben cotte e altre stracotte
  • versare con delicatezza il liquido di cottura delle vongole così da fermare eventuali residui di sabbia
  • completare la cottura della pasta in padella nel liquido delle vongole in modo che la pasta ne assorba il sapore

Seguendo questi piccoli dettagli avrete sicuramente un ottimo risultato.





INGREDIENTI (per 4 persone)
320 g di spaghetti di Gragnano
1 kg di vongole veraci
2 spicchi d’aglio
1 bicchiere d'acqua
Olio extra vergine d’oliva
Prezzemolo tritato
Sale
Pepe

PROCEDIMENTO
Controllare le vongole e eliminare quelle con il guscio rotto. Mettere le vongole in una ciotola che le possa contenere comodamente contenente acqua salata. Per ottenere una salinità vicina a quella del mare occorrono 35 g di sale ogni litro d’acqua.
Lasciarle a temperatura ambiente per almeno 6 ore. Trascorso questo tempo togliere delicatamente le vongole dall'acqua ed eliminare quest’ultima con il residuo di sabbia che conterrà. Ideale ripetere questa operazione per almeno 2 volte.
Mettere una capace padella sul fornello a fuoco medio, aggiungere pochissimo olio evo con gli spicchi d’aglio e fare rosolare fino a quando quest’ultimo non sarà imbiondito.
Eliminare l’aglio, versare le vongole con il prezzemolo tritato e un bicchiere d'acqua coprire.
Fare cuocere per 2-3 minuti quindi togliere il coperchio e mettere in una ciotola le vongole mano a mano che si aprono. Versare con molta delicatezza e lentamente il liquido di cottura rimasto in padella in modo da evitare che eventuale sabbia rimasta vada con le vongole.
Fare cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata e nel frattempo sgusciare le vongole tenendone una ventina (le più belle) con il guscio.
In una padella versare il liquido di cottura portandolo ad ebollizione quindi aggiungere gli spaghetti quando mancheranno un paio di minuti alla cottura desiderata togliendoli dall'acqua ma mantenendo quest’ultima.
Completare la cottura della pasta aggiungendo, se necessario, dell’acqua di cottura della stessa, aggiungere le vongole sia con il guscio che senza e, se volete, del prezzemolo tritato.
Alla fine aggiungere, senza esagerare, dell’ottimo olio evo e fare saltare la pasta in modo che si mantechi un poco.
Servire ben caldi con le vongole con il guscio ben in vista.
P.S. In questo modo otterrete degli spaghetti bel lucidati dall'olio evo e non annegati nello stesso come spesso si vedono.