giovedì 5 dicembre 2013

... è scoccata L'ORA DEL paTÈ


In questi giorni in Facebook tante persone hanno continuato a pubblicare la frase "Questo Natale: niente biscotti" e chi non era a conoscenza del motivo non ci ha capito nulla.
La finalità è stata di attirare l'attenzione di chi ci legge e ci segue fino alla data di oggi perché alle 9,00 molti blog di appartenenti alla community dell'MTC, hanno pubblicato un post, tutti con lo stesso titolo e tutti con la stessa immagine principale, per presentare il primo libro della community e stasera alle ore 18,00 presso La Feltrinelli di Genova avverrà la presentazione ufficiale. Il libro è "L'Ora del paTé".
Cos'è questo libro?  È la prima monografia della community dell'MTChallenge; la prima, speriamo, di una lunga serie dove verranno ripresi i temi che sono stati oggetto delle sfide mensili dell'MTC.
Il termine sfida è quello che ho associato quando ho deciso di iniziare la mia avventura all'MTC nel gennaio del 2011.
Una sfida agli altri concorrenti che presto si è tramutata in sfida con me stesso visto che i concorrenti si sono tramutati in amici e compagni di avventura.
Fin dall'inizio ho cercato di dare una mia personale impronta alle ricette che presentavo, sia nel post che nella ricetta stessa. Prova ne sia che, commentando la mia prima ricetta, Alessandra Wonder Woman Gennaro mi scrisse "Anche questa, è una novità, perchè finora non abbiamo avuto ripieni crudi!".
Non che io sia una mosca bianca intendiamoci. Se andiamo a leggere le ricette che mensilmente vengono prodotte per l'MTC dai partecipanti ci stupiremmo se trovassimo qualche ricetta "banale". Impossibile! Chi più chi meno riesce sempre a dare una propria impronta alle proposte; chi più chi meno riesce a sviluppare al meglio il tema che mensilmente viene indicato. Un esempio? Chi avrebbe scommesso, nel settembre 2012, quando il tema era la Torta Pasqualina che sarebbero arrivate ben più di 100 ricette una diversa dall'altra?
Personalmente posso senza dubbio affermare che l'MTC mi ha insegnato tante cose e che negli ultimi 2 anni sono migliorato molto e non ho nessuna intenzione di smettere di imparare.
È per questo che attendiamo con ansia le scadenze mensili fisse dell'MTC.
È per questo che continuo a partecipare con entusiasmo.  



Ora la cosa più importante. Perché la frase "Questo Natale: niente biscotti"?
Perché con questo libro la community dell'MTChallenge sostiene il progetto "Cuore di bimbi" della Fondazione "Aiutare i bambini", nata nel 2000 per iniziativa dell'Ing. Goffredo Modena, per dare un aiuto ai bambini poveri, ammalati, senza istruzione, che hanno subito violenze fisiche o morali e garantire loro l'opportunità e la speranza di una vita degna di una persona, nel mondo e in Italia. Sono 71 i paesi del Mondo in cui operano i volontari dell'associazione. La fondazione interviene, realizzando progetti mirati, concreti, nati per rispondere ad emergenze reali e portati avanti con abnegazione, serietà e competenza. Fra questi, Cuore di bimbi, attivo dal 2005 in 10 Paesi, che ha permesso ad oggi di salvare la vita a 857 bambini altrimenti condannati da gravi cardiopatie congenite, con esiti spesso letali.
La Fondazione opera nella più assoluta trasparenza, nella convinzione che sia doveroso certificare ogni voce con la massima chiarezza, in un dialogo continuo che unisce chi è desideroso di fare del bene con chi ha la possibilità di farlo in modo concreto, rispettoso e consapevole di muovere nella stessa direzione: quella dell'aiuto alle tante vittime di questo mondo, rese ancora più indifese dall'essere bambini.
Da oggi anche noi remiamo con Goffredo, con Sara e con gli oltre mille volontari sparsi sul territorio italiano - e lo facciamo con questo libro che è il primo tassello di quella che ci auguriamo possa essere una collaborazione duratura e proficua.

Fondazione Aiutare i bambini - http://www.aiutareibambini.it
Progetto Cuore di bimbi - http://www.aiutareibambini.it/component/k2/item/310-sostieni-la-campagna-cuore-di-bimbi-

Per questo urlo con quanto fiato in gola ho: QUESTO NATALE: NIENTE BISCOTTI
Invece di regalare biscotti regalate questo libro perché per quanto buoni possano essere i vostri biscotti, e sono certo che lo siano, non potranno mai essere buoni come l'azione di dare un aiuto ai bambini.

Da oggi il libro è in vendita in tutte le librerie d'Italia, su Amazon.it e su Ibs ma, soprattutto è disponibile sul sito della Fondazione: contattateli a questo indirizzo http://www.aiutareibambini.it/oradelpate e richiedete le vostre copie, in modo da sostenere con maggiore efficacia il progetto.


COLOPHON
Titolo: L'Ora del paTé
Pagine: 144

Costo: 18,00 euro
Casa editrice : Sagep - Genova
Illustrazioni di Roberta Sapino (Le Chat Egoiste)

Fotografie di Sabrina de Polo
Nel libro trovate: 41 ricette di paté, 8 di burri composti, 33 fra pani e crackers, grissini, muffins, scones chips e tutto quanto ha fatto parte della 17esima sfida dell'MTC.


Tra i tanti testimonial di questa iniziativa non potevo che segnalarvi lui:


Infine non posso nascondere la mia soddisfazione nel segnalare che a pagina 50 c'è una mia ricetta: Patè d'anatra all'arancia al rum.

Concludo con un doveroso ringraziamento ad Alessandra Wonder Woman Gennaro, che cento ne pensa e cento ne fa, per avermi reso partecipe di questa iniziativa e a tutte le amiche e amici della community dell'MTC per gli insegnamenti che tutti i mesi mi danno.

lunedì 25 novembre 2013

GNOCCHETTI DI ZUCCA AI FUNGHI


Ed eccoci nuovamente a partecipare al Recipe-tionist organizzato come sempre da Flavia di Cuocicucidici.
Anche questa volta arrivo in extremis, anzi devo corre perché la mezzanotte si avvicina.
Questo mese la Recipe-tionist è, nuovamente, la mia cara amica piacentina Elena del blog ZIbaldone Culinario. Ho avuto modo di avere un contatto con lei via FB e le avevo promesso che questa volta non potevo assolutamente mancare.
Dopo pochi giorni da quando era stata nominata Recipe-tionist ho fatto nuovamente un giro tra le sue ricette, soprattutto nell'angolo salato, ed alla fine me ne ero segnate 8 che mi ispiravano.
La scelta si è fatta difficile e non riuscivo a decidermi per cui, alla fine, visto che i giorni passavano, ho sottoposto le ricette a mia moglie chiedendogli di dirmi cosa preferisse che le preparassi.


Domenica mattina, appena alzato, ho acceso il computer per rileggermi la ricetta e, sorpresa, non c'era connessione internet e lo stesso dicasi per il tablet.
Panico. Più o meno me la ricordavo ma, visto gli scherzi che mi fa ultimamente la memoria, ero certo di toppare in qualche cosa. Come ovviare all'inconveniente? Telefonando a mia figlia Rossella.
Sono le 8,15 della domenica mattina, faccio il numero, e suona, e suona, e suona; sto per riattaccare che sento una voce provenire dall'oltretomba dire il fatidico: prroonnttooooo.
Ciao Briciola, sono il papà. Ti ho svegliato? Ah, mi spiace. Senti non è che mi potresti fare un piacere? 
Le ho spiegato il tutto e mi sono fatto leggere la ricetta.
Come ricompensa l'ho chiaramente invitata a mangiarli.
Rispetto alla ricetta originale ho variato un poco le quantità e, su richiesta di mia moglie Emanuela, ho aggiunto le patate. Avrei voluto fare saltare i pezzetti di zucca in un po' d'olio evo con un rametto di rosmarino prima di cuocerla al vapore, ma avrei aggiunto un ulteriore ingrediente ed il regolamento non lo consente per cui l'ho utilizzato solo per decorazione.
Comunque sono davvero buoni e proverò sicuramente a rifarli.


Con questa ricetta partecipo al Recipe-tionist di Novembre 2013 ospitato da Zibaldone culinario


mercoledì 20 novembre 2013

LASAGNE AI SAPORI DEL BOSCO

Sono passati quasi due mesi dal mio ultimo post ma, tra un improvviso ed inaspettato attacco di labirintite e il trasloco a casa di mia suocera, non ho davvero avuto il tempo di dedicarmi al blog.
Il trasloco ha conseguentemente comportato un'allocazione diversa della cucina che prima era piccola ed ora ... lo è di più.
Nonostante questo ci sono degli aspetti positivi: una migliore distribuzione degli spazi e degli alloggiamenti degli oggetti, una maggiore luminosità del locale, il piano di lavoro proprio alle spalle del piano cottura, aver trovato il modo di posizionare una mensola con tutte le mie adorate spezie e, ultimo ma non ultimo, il fatto che la mia presenza all'interno della cucina comporta l'impossibilità ad altri di entrarvi.
Questa quindi è il primo post di un piatto realizzato nella nuova cucina.
Il mio post precedente era per partecipare all'MTC di settembre e questo, per ricominciare, è per l'MTC di novembre.
La ricetta scelta da Serena del blog Pici e castagne per la sfida di questo mese non è una ricetta ma un ingrediente: le castagne.
L'idea di questa ricetta mi è venuta quasi immediatamente ma prima di parlare di questo, come sempre in occasione delle sfide dell'MTC, voglio raccontare qualcosa che abbia attinenza con il tema.


Non ricordo esattamente quando è successo quello che vado a raccontare se nel 1979 o il 1980 ma più o meno ci siamo e le protagoniste, con il sottoscritto, furono Simonetta che abitava nella nostra stessa scala ed aveva 5 anni meno di me, Antonella e Iole che, compagne di scuola di mia sorella, lo erano di soli 2 anni.
Tutto ebbe inizio in un sabato autunnale. Il sabato non lavoravo e avevo l'abitudine di attendere Simonetta all'uscita della scuola per accompagnarla a casa. Inutile nascondere che avevo un debole per Simonetta e, pur non essendo mai stati insieme, per il nostro reciproco comportamento tutti pensavano che lo fossimo.
Purtroppo il Grande Architetto ha voluto chiamarla a sé molto, troppo, presto.
Comunque quel giorno Simonetta mi chiese se il mattino dopo avevo voglia di andare con lei per boschi a cercare castagne. Secondo voi ho rifiutato? Certo che no e ci mettemmo daccordo per il mattino seguente.
Nel pomeriggio, come ogni sabato invernale era d'obbligo una vasca in centro. Ci si andava verso le 17 perché a quell'ora i PQ (paesà quader) avevano già preso la via del ritorno al paesello (più che snob eravamo imbecilli). Passeggiando lungo i portici del centro incontro Antonella compagna di scuola nonché amica del cuore di mia sorella. Tra l'altro, all'epoca, si somigliavano tantissimo e non per niente erano state soprannominate le Specus. Abbiamo fatto due passi insieme e, non ricordo chi lo propose, ma ci accordammo per vederci la domenica pomeriggio. A fare cosa l'avremmo deciso al momento.
Alla sera, dopo cena, ci trovammo come sempre presso un locale, la Pagoda, situata nei pressi del castello (#).
Come canta Max Pezzali nella canzone Gli anni erano quelli delle grandi compagnie che si ritrovavano in qualche locale per poi dividersi e contiunuare la serata in altri e noi non facevamo eccezione. A ripensarci, di vista ci si conosceva in tanti ma poi, quando si andava da qualche altra parte, ci si ritrovava sempre gli stessi.
Quella sera dopo diverso tempo rividi Iole, altra ex compagna di scuola di mia sorella. il nostro gruppo decise di andare in discoteca ed Iole ed io facemmo coppia fissa per tutto il tempo. All'epoca le discoteche chiudevano intorno alle 2 ed al termine della serata la riaccompagnai a casa e ci mettemo daccordo per vederci nel tardo pomeriggio per un aperitivo.
La domenica mattina chiamai Simonetta e andammo per boschi in alta Val Trompia a cercare castagne. Ricordo che di castagne ne trovammo poche, in compenso raccogliemmo un bel po' di finferli e, al nostro ritorno, sua madre ci preparò un ottimo risottino.
Salutai Simonetta e sua madre e dopo essere passato da casa a cambiarmi andai a prendere Antonella.
Non sapevamo cosa fare, non c'era un film che ci ispirasse ed alla fine, visto che era una bella giornata, decidemmo di andare a fare una passeggiata in Maddalena (monte alle porte di Brescia).
Al termine della passeggiata ci fermammo a bere qualcosa nel locale che c'era proprio in vetta ed in quel momento, nel caminetto all'interno del locale, stavano cuocendo le caldarroste che ovviamente mangiammo volentieri.
Riaccompagnai a casa Antonella e andai a prendere Iole e dopo un aperitivo finimmo con l'andare a mangiare all'Inferno, un locale piccolissimo, non più di una dozzina di coperti, in prossimità del vecchio Tribunale dove potevi mangiare le rane fritte e una tartare di cavallo unica.
Non ricordo come terminò ma mi resta il ricordo di aver passato una bellissima giornata.
(#) Per chi non conosce Brescia, praticamente in centro c'è il colle Cidneo alla cui sommità si erge il Castello, fortezza di origine medievale fatto erigere dai Visconti.


Tornando alla ricetta, come ho detto, mi è subito venuto in mente questo piatto ma soprattutto, visto che adoro la besciamella, ero curioso di vedere come sarebbe venuta utilizzando la farina di castagne.
Il risultato mi ha soddisfatto si nel sapore che nell'aspetto visto che mi aspettavo il colore beige che poi si ottiene.
L'unico dubbio che avevo era di avere un risultato un po' "dolce", privo di sapidità.
Invece i funghi hanno compensato bene la pasta e la besciamella e le noci hanno dato la croccantezza e l'amaro che ci stà benissimo.
Abbiamo terminato il trasloco ma restano da mettere in ordine alcune cose e, al momento di dover stendere la sfoglia, mi sono accordo di non sapere dove trovare l'accessorio del Kitchen-Aid per la bisogna.
Mi sono ricordato della sfida dell'MTC delle tagliatelle per cui ho tirato la sfoglia con il mattarello e invece di ricavare le strisce delle classiche lasagne ho tagliato la sfoglia delle dimensioni della pirofila.
L'ultimo problema era la presentazione delle lasagne in quanto, visto che mi piace abbondare con la besciamella ero certo che, calde, si sarebbero sdraiate e miscelate, cosa che si è puntualmete verificata.
Per un attimo avevo pensato di congelarle, almeno parzialmente, e poi tagliarle per fotografarle ma mi sarebbe sembrato di fare qualcosa di ingannevole e chi mik conosce sa che non è nello stile mio e di questo blog.


Con questa ricetta partecipo al contest di Menù Turistico - MT Challenge di novembre 2013

martedì 24 settembre 2013

RAVIÒLE DËL PLIN CON BAGOSS E SALSA ALLA ZUCCA


Avevo sentito parlare delle raviòle dël plin, tipica ricetta piemontese, ma non avevo mai avuto l'occasione né di assaggiarle né di conoscerne a fondo ingredienti e procedimento di preparazione.
Ho quindi accolto con entusiasmo la scelta di Elisa del blog Sapori di Elisa di proporli come tema del mese per l'MTC.
Credetemi; è stato un sollievo scoprire che "plin" deriva dal dialetto piemontese e significa "pizzicotto" e, soprattutto, non ha niente a che fare con Cristina Chiabotto, guarda caso piemontese anche lei, ed il suo "plin plin" pubblicitario.
Ci mancava solo avere dei ravioli che favorissero la diuresi.


Prendo spunto da questo per raccontare un aneddoto capitatomi un po' di anni fa; precisamente nel 1985, il giorno di Ferragosto.
La mia prima moglie Alessandra ed io stavamo trascorrendo le vacanze in campeggio, nella roulotte di mio zio Pippo, sulle rive del lago Maggiore. Nostri vicini erano una coppia di Brugherio (MI) con il loro bimbo Luca di circa un anno, responsabile della decisione di mettere in cantiere la creatura che, puntuale, sarebbe arrivata nove mesi dopo.
Avevamo deciso di passare il Ferragosto facendo un pic-nic in Val Vigezzo nei pressi della cascata del Toce in quanto avevamo saputo che per quella giornata l'Enel ne avrebbe garantito il flusso completo.
ERRATA CORRIGE: Chiedo scusa, la cascata del Toce è in Val Formazza e non in Val Vigezzo (altro segnale che l'età avanza)


Arrivati a destinazione ci "accampammo" in una magnifica area attrezzata nelle vicinanze di una vasca in pietra dove sgorgava dell'acqua freschissima.
Col passare del tempo avevamo notato che molte persone arrivavano dal paese vicino cariche di bottiglie e le riempivano con quest'acqua. 
Ad un certo momento, il mio amico Massimo ed io, decidemmo di andare a bere un po' di quell'acqua e ci avvicinammo alla fontana dove un signore, che avrà avuto circa cinquant'anni, stava riempiendo le sue bottiglie. Cominciammo a parlare del più del meno e, ad un certo punto, Massimo chiese se quell'acqua avesse delle proprietà particolari visto il continuo via vai di persone. 
L'uomo, serissimo, ci fissò e ci disse: "Quest'acqua, a parte che è purissima e proviene da una sorgente di alta montagna ma ha anche un effetto diuterico sull'organismo."
Vi lascio solo immaginare la nostra difficoltà, dopo questa affermazione, nello stare seri e non scoppiare con le inevitabili risate che vennero spontanee quando raccontammo il tutto alle nostre mogli e quando ci domandammo quali fossero questi "effetti diuterici" soprattutto su noi maschi.


Ho voluto legare in qualche modo le mie raviòle dël plin al territorio bresciano. Noi abbiamo i mitici "casonsei" (1) e, a seconda delle zone, vengono fatti con ripieno di magro (pane e formaggio), di carne o di zucca. Ho preparato il ripieno di magro sostituendo il classico formaggio grana con il molto più saporito e bresciano Bagòss e, per contrastarne un poco il sapore, li ho conditi non con il classico burro versato ma con una salsa alla zucca (2) molto più delicata e con una nota dolciastra a compensare la forte sapidità del formaggio.
Premesso che, come sempre quando si preparano i cansoncelli in casa nostra, anche la realizzazione delle raviòle dël plin ha coinvolto anche mia moglie Emanuela.
Abbiamo avuto qualche difficoltà a dosare gli ingredienti in quanto, di norma, ne prepariamo molti di più. Alla fine con le dosi indicate abbiamo preparato, con metà dalla sfoglia e con tutto il ripieno, ca. 100 raviòle dël plin, a mio avviso sufficienti per 4 persone.



Con questa ricetta partecipo al contest di Menù Turistico - MT Challenge di settembre 2013

sabato 7 settembre 2013

BRUSCHETTA CON LA BURRATA



Questo è un periodo di transizione della mia vita e sono in procinto di fare diversi cambiamenti soprattutto nell'ambito lavorativo. Sono in attesa che arrivino i permessi per avviare una nuova professione e mi sto scontrando con la burocrazia italiana; chiaramente questi permessi non puoi richiederli tutti insieme ma solo ottenuto il primo puoi passare al secondo e così via. E l'informatizzazione della pubblica amministrazione ne vogliamo parlare? In ognuno di questi permessi mi trovo a presentare le medesime dichiarazioni che avevo già presentato all'Ente precedente e per finire, ma non ultimo, presento la domanda alla Camera di Commercio di Milano e mi dicono che per procedere con la pratica devono attendere l'autorizzazione della Prefettura per l'antimafia. OK, ci sta! Ma, mi chiedo, se questa è la procedura perché devo presentarti l'autocertificazione (che tra l'altro ha valore penale) e perché non ti coordini con la Provincia di Brescia che per rilasciarmi la sua autorizzazione ha già fatto le medesime richieste?
Del resto più paletti vengono messi e più burocrazia è necessaria, più si giustifica il carrozzone statale ed i relativi costi.
Sarà un caso che gli Stati che hanno meno burocrazia siano gli stessi dove c'è meno corruzione e dove la crisi è meno avvertita?



Bah! Lasciamo questi discorsi e torniamo a quello che sono le protagoniste di questo blog: le ricette.
Ultimamente, "trainato" dal mio amico Mauro, ho ripreso a frequentare una compagnia di amici che il martedì ed il venerdì, dopo aver giocato a tennis, si trova a finire la serata a tavola. Il venerdì è oramai fisso che si vada al Merlo, un ristorante posto alla sommità dei Campiani, da cui si può ammirare il panorama, da un lato, della zona nord di Brescia e inizio della val Trompia, dall'altro, della Franciacorta e della pianura verso Milano. Tenuto conto che siamo in leggera collina e che attorno c'è solo bosco abbiamo il risultato che anche in queste afose giornate, si abbia una temperatura perfetta per una cena all'aperto. 



La ricetta che propongo è uno degli antipasti che si possono ordinare in questo ristorante.
È proprio un piatto estivo dove non si deve cucinare nulla ma si assemblano solo degli ingredienti che però, se si vuole ottenere un gran risultato, devono essere di eccellente qualità.


venerdì 28 giugno 2013

INSALATA DI RISO COME PIACE A MIA MOGLIE


Siamo giunti alla quarta sfida di "Tutti cuochi per te" lanciata da Ponti a mezzo della pagina Facebook Cuochi di fulmine.
Il titolo di questa sfida è: Hey, sono un cuoco a 5 stelle.
Per il piatto proposto è indispensabile l'utilizzo dei seguenti ingredienti:
- riso a scelta
- pesce/crostaceo (preferibilmente del mare Adriatico)
- basilico
- almeno due prodotti Ponti a scelta
Inizialmente avevo pensato di fare un risotto ma mentre mi aggiravo tra le corsie del supermercato guardando i prodotti della Ponti mi è venuto in mente che mia moglie, quando si prepara l'insalata di riso, utilizza i vasetti Peperlizia di insalata per riso e, visto che qualche giorno fa aveva espresso il desiderio di mangiare l'insalata di riso, ho pensato di prendere i classici due piccioni con una fava.


Di norma l'insalata di riso che preparo io è decisamente diversa ma devo sempre considerare che non sono il solo a mangiarla e se dall'altra parte non c'è la benché minima intenzione di assaggiare la mia, devo necessariamente fare buon viso a cattivo gioco.
Visto che è espressamente richiesta la presenza nella ricetta o di pesce o di crostacei, per rendere l'insalata di riso più ricca e, forse, meglio presentabile, ho aggiunto delle code di mazzancolla, di cui ne ho lasciate 4 per porzione intere e le altre tagliate a pezzetti ed aggiunte all'insalata; inoltre della senape di Digione a contrasto della glassa di aceto balsamico e un olio al basilico.
Ho fatto assaggiare questa insalata di riso a mia moglie con l'esclusione della senape perché a lei non piace (lo so, lo so, detta alla Carotone "è un mondo difficile") e l'ha trovata decisamente buona.


Con questa ricetta partecipo alla quarta sfida di "Tutti cuochi per te" di Ponti


giovedì 27 giugno 2013

LA CAESAR SALAD - ALTRA VERSIONE


Sì. La mia Thea è proprio una gatta curiosa. Chissà se era più interessata dalla mia insalata o dal profumo di cozze e cappesante. Io qualche sospetto ce l'ho.
Spesso, quando vado al supermercato con mia moglie, con la scusa di farmi da promemoria, la metto al corrente delle ricette che voglio preparare e magari ne chiedo il parere preventivo.
Questo mese per l'MTC si deve preparare la propria versione della Caesar Salad con libero sfogo alla fantasia. Quando ho deciso come preparare la mia prima Caesar Salad, mentre andavamo a fare la spesa, ho spiegato alla Manu i vari ingredienti sia dell'insalata che della vinaegrette e, visto che era particolarmente in vena, ha cominciato a dire: "e perché non ci aggiungi questo ... - e perché non togli questo ... - no questo non mi piace ... - e perché la vinaegrette non la fai così ...". Alla fine ho sbottato: "e perché non ti fai la tua insalata?"
Chiaramente la Manu ha raccolto immediatamente il guanto e ci siamo sfidati nella preparazione ognuno della propria Caesar Salad.



Visto che ultimamente all'MTC si sono cimentati alcuni compagni delle blogger partecipanti ho chiesto alla Manu perché non si avventurasse anche lei nella partecipazione pubblicando sul suo blog, My Favourite Things, la sua insalata.
È stata subito entusiasta dell'idea così oltre a fotografare la mia ho fatto qualche scatto anche alla sua.
Però, c'è sempre un però, conoscendo bene la mia dolce metà l'ho invitata a leggere bene il regolamento dell'MTC e alla fine, come immaginavo, ha rinunciato. La motivazione? Avrebbe potuto anche non dirmela perché sapevo benissimo che lo scoglio sarebbe stato l'obbligo di partecipazione ad almeno 8 delle 10 sfide annuali.
Per cui resto il solo in famiglia a partecipare a questa sfida non sapendo di perdersi delle sfide che possono anche impegnarti ma ti divertono e ti insegnano tanto. A volte mi chiedo quante delle ricette proposte all'MTC le avrei provate se non ne fossi stato "obbligato". Probabilmente la maggior parte.
Ma non dispero: dalla prossima vedrò se riesco a coinvolgere la mia piccola. Rossella



In questa mia Caesar Salad ho inserito due ingredienti che adoro: le cappesante e le ciliege.
Le prime sono solo scottate all'esterno quindi con un effetto cotto-crudo mentre le ciliege le ho messe al posto del pomodoro.
Ho scelto la panna acida nella vinaigrette per contrastare il dolce delle ciliege, del mais e delle carote.


Con questa ricetta partecipo al contest di Menù Turistico - MT Challenge di giugno 2013

martedì 25 giugno 2013

CARPACCIO DI GAMBERI ALLA MEDITTERANEA RIVISITATO



Il blog Recipe-tionist di questo mese è Fairies'kitchen di Paola.
Ho guardato tra le sue ricette e alla fine ho deciso di proporre il carpaccio di gamberi alla meditterranea rivisitandolo, nel pieno spirito del gioco, alla mia maniera.
Questa volta ho scelto di non modificare gli ingredienti riportati nella ricetta di Paola ma di utilizzarli in maniera differente.


Paola nella sua ricetta ha presentato tutti gli ingredienti che accompagnano i gamberi miscelandoli tra di loro.
Io ho preferito fare due salse distinte: una con la rucola e una con i pomodori, ho fatto un trito di olive nere ma, soprattutto, ho tagliato i gamberi a fettine (2 o 3 a seconda delle dimensioni) e li ho battuti delicatamente fino ad ottenere uno spessore ridotto ed uniforme.
I sapori sono tutti presenti e ho giocato sulle consistenze e sulla diversa presentazione del piatto.




Con questa ricetta partecipo a The Recipe-tionist di Giugno ospitato da Fairies'kitchen

domenica 23 giugno 2013

LA CAESAR SALAD VISTA DA ME


Questa volta posso affermare senza ombra di dubbio che il vincitore della sfida dell'MTC di maggio, Leo detto "il cozzaro", l'ho conosciuto personalmente quando ho organizzato un incontro tra blogger in Franciacorta. Anche lui ha meritatamente vinto alla sua prima partecipazione all'MTC ma del resto visto il tema, il suo soprannome ed il nome del suo blog (cozzaman), chi poteva vincere?
Leo ha scelto come tema di questo mese la Caesar Salad con possibilità di realizzarla sia nella versione classica sia in una propria versione e, chiaramente, ho scelto la seconda opzione.



Chi mi segue sa che approfitto dell'MTC per raccontare fatti veri o inventati attinenti alla ricetta proposta. Questa volta non sapevo cosa andare a raccontare quando mia madre mi ha detto che mia nipote è stata rimandata a settembre. Essendo stato un esperto in materia (1 materia in 3^ e 2 in 2^ e 4^ geometri) ho pensato di raccontarvi di uno di questi esami di riparazione che mi ha visto protagonista.
Ho sempre studiato poco nel primo quadrimestre con conseguenze disastrose sui voti in pagella e cercavo poi di recuperare in primavera.
In 4^ sono stato rimandato in Economia ed in Tecnologia delle costruzioni. Se per la prima ne ero abbastanza consapevole visto che non mi piaceva e l'avevo studiata poco, la seconda era stata una grossa sorpresa anche perché nel corso dell'anno avevamo cambiato diversi supplenti e non ricordo che sia mai stato fatto né uno scritto né una interrogazione.
Comunque fatto buon viso a cattivo gioco arrivo agli esami di riparazione. Ero stato in segreteria per prendere visione delle date dei miei esami e ricordo che l'orale di Tecnologia l'avevo il mercoledì.
Il lunedì mattina mia sorella mi sveglia poco dopo le 8 e 30 e mi dice che aveva telefonato la sorella di un mio compagno per avvisarmi che dovevo presentarmi per l'esame di Tecnologia ed ero già in ritardo. Sono rimasto un po' perplesso convinto di avere l'esame il mercoledì, ma decido di andare a controllare. Del resto abitavo a cinque minuti dall'Istituto. Arrivo e vado a controllare il tabellone con gli orari degli esami. Classi quarte, Tecnologia delle costruzioni, orali, Senaldi ... mercoledì ore non mi ricordo.
Ecco, uno dei soliti scherzi idioti.
Torno a casa e poco dopo il mio arrivo suona il telefono. E' la sorella del mio compagno che mi ripete che devo presentarmi per sostenere l'esame. Rispondo di finirla con lo scherzo perché sono già andato a vedere e l'esame l'ho il mercoledì. Sì, mi risponde, l'orale, ma oggi hai lo scritto. Lo scritto?????
Prendo il libro di Tecnologia e una biro e corro di nuovo in istituto. Scritto! Boh, non so nemmeno in cosa consiste. 
Mi presento in aula che sono le 9 e 30. Un'ora di ritardo. Mi scuso e i professori mi consegnano il compito da svolgere: dato un dislivello disegnare una scala con le 3 viste assonometriche e una vista prospettica. Tempo a disposizione 4 ore ma una se ne era già andata.
Bene! In disegno, modestia a parte me la cavo alla grande.
Piccolo problema; non posso disegnare una scala solo con una biro.
Chiedo l'autorizzazione a scendere alla cartoleria interna all'Istituto per comprare matite, gomma, riga e squadre.
Finalmente alle 9 e 45 inizio il mio compito. Mia applico con metodo: prima tutte le linee di costruzione e di quota con la 2H e poi le linee della scala ed i testi con l'HB.
Alle 11 e 15, quando tutti gli altri esaminandi sono ancora in alto mare, consegno il mio disegno tra lo stupore dei professori.
Il mercoledì l'orale, visto come era andato lo scritto (unico a completare le 4 viste) si rivela una formalità e vengo promosso con il 7.
L'anno dopo, all'orale degli esami di maturità, il Presidente esterno della commissione chiede al Commissario interno (nel nostro caso il professore di Topografia) una breve presentazione dello studente prima di iniziare l'esame vero e proprio, e questo cosa fa? Gli va a raccontare il mio esame di riparazione in Tecnologia.



In questa mia versione della Caesar Salad gli ingredienti sono tutti crudi tranne che le code di mazzancolle ed i crostini di pane. La scelta di utilizzare la stessa padella è dovuta al fatto che volevo che le code di mazzancolla si aromatizzassero con il sapore ed il profumo delle accighe e che i crostini facessero lo stesso con le mazzancolle.
Il sale è totalmente assente perché le acciughe svolgono più egregiamente la stessa funzione.


Riguardo agli abbinamenti vino o birra non mi esprimo in quanto è davvero difficile farlo con un'insalata che racchiude tanti ingredienti con caratteristiche molto diverse tra di loro.
A livello personale, visto che è un piatto fresco ed estivo, posso dire che apprezzo moltissimo bere della semplicissima acqua minerale gassata bella fresca.



Con questa ricetta partecipo al contest di Menù Turistico - MT Challenge di giugno 2013

giovedì 13 giugno 2013

RAVIOLI CARCIOFI E ZUCCA CON CREMA AI CARCIOGHIOTTI


Ed ecco una nuova sfida di "Tutti cuochi per te" lanciata da Ponti a mezzo della pagina Facebook Cuochi di fulmine.
Il titolo di questa terza sfida è: Mamma ho invitato a pranzo gli amici - bussano alla porta, è vostro figlio e ha invitato a pranzo tre dei suoi migliori amici. Quale piatto cucinereste per loro, che sia goloso ma anche salutare? Con quale piatto sfamereste un gruppo di teenager?
Gli ingredienti di cui è obbligatoria la presenza sono:
- pasta fresca ripiena anche già pronta
- un formaggio a pasta dura
- menta
- due o più prodotti Ponti a scelta
A parte che ho dovuto volare con la fantasia sia per la "mamma" che per il fatto che i miei figli non sono più teenager da un po', ho cercato di pensare a che piatto avrei potuto preparare.
Appena venuto a conoscenza della sfida ho deciso che il condimento sarebbe stato a base dei carcioghiotti della Ponti e che avrei utilizzato ancora la glassa di aceto balsamico Ponti.
Mi sarebbe piaciuto preparare la pasta ripiena fresca ma ho dovuto soprassedere per motivi di tempo che ultimamente è sempre meno. Ho quindi acquistato una confezione di ravioli di zucca ed una di ravioli ai carciofi Gioiaverde di Giovanni Rana
Per il formaggio a pasta dura ho scelto il pecorino Fiore sardo stagionato perché dovevo dare una certa sapidità alla preparazione.
Ho dovuto limitarmi nell'uso della menta a poche foglioline perché a mia moglie non piace ma sono certo che metterne qualcuna in più non avrebbe guastato.
Critici per questo piatto sono state mia moglie e mia suocera. Sono piaciuti molto e mia suocera, nota per il suo appetito da uccellino mi ha dato grande soddisfazione mangiandone una porzione decente.



Con questa ricetta partecipo alla terza sfida di "Tutti cuochi per te" di Ponti



domenica 2 giugno 2013

UN PIATTO RICORDANDO TRE GIORNI A RAPALLO


Per motivi personali non ho potuto partecipare alla prima sfida di "Tutti cuochi per te" lanciata da Ponti a mezzo della pagina Facebook Cuochi di fulmine ma questa seconda non potevo lasciarmela sfuggire.
Il titolo di questa seconda sfida è: Tutti da me sabato sera - cosa succede se i tuoi amici si autoinvitano tutti insieme a casa tua il sabato sera? Con quale ricetta prepari un piatto veloce e li stupisci? 
Gli ingredienti di cui è obbligatoria la presenza sono:
- un pesce azzurro: io alici fresche
- fiori di zucca: io di zucchina perché quelli di zucca sono risultati introvabili
- un frutto secco a scelta: io noci
- due o più prodotti Ponti a scelta: io peperoni e cipolline Peperlizia e glassa di aceto balsamico Ponti.
L'idea di questo piatto mi è venuta pensando a quando, 2 settimane fa, sono stato per 3 giorni a Rapallo e gli amici hanno voluto che una sera restassimo a cenare a casa e che preparassi io qualche ricetta. Mauro mi avrebbe fatto da aiuto in cucina, Silvio avrebbe lavato i piatti e pulito la cucina e Paolo e Maurizio l'avrebbero aiutato.
Essendo al mare avevo deciso per una cena a base di pesce e mi ero fatto già un'idea di cosa preparare. Purtroppo ho ricevuto una telefonata proprio al momento di entrare in pescheria e quando vi sono entrato il mio amico Mauro aveva praticamente già comprato tutto e mi era rimasto da scegliere con quale pesce preparare la tartare che avevo pensato come antipasto.
Ho fatto buon viso a cattivo gioco e ho rivisto il menù. 

domenica 26 maggio 2013

TAIEDDHRA RIVISITATA A MIO GUSTO


Questo mese la sfida dell'MTC ci porta in Puglia. Infatti il vincitore del mese scorso, Cristian del blog resi.sten.za.po.e.ti.ca e che ho conosciuto quando ho organizzato la visita alla Cantina Mirabella in Franciacorta, ha scelto un piatto della tradizione pugliese, più precisamente del Salento: la Taieddhda (pron. taieggia).
Ho scritto una cavolata; non ho il piacere di conoscere personalmente Cristian che è il marito di Mari del blog Lasanapazza e non come erroneamente pensavo, il marito di Mai del Il colore della curcuma. Chiedo umilmente venia.
Non sono mai stato nel Salento ed una sola volta sono stato in Puglia.
Era l'estate del 1978 e mio padre assisteva amministrativamente un'azienda agricola di San Severo e aveva avuto l'incarico di svolgere le pratiche necessarie alla vendita diretta a Gallarate del vino da loro prodotto.
I fratelli titolari di questa Azienda ci proposero di passare le ferie da loro; accettammo e ci misero a disposizione un appartamento a San Severo. Non amando particolarmente il mare mio padre dedicava quasi tutte le mattine all'azienda mentre io, mia sorella, mio fratello ed il mio amico Luciano andavamo in auto a Torre Fortore di Marina di Lesina, praticamente dove inizia il Gargano e passavamo il tempo in spiaggia a prendere il sole e a fare il bagno. Ricordo che già il primo giorno conobbi Silvana; era veramente bella e, come al solito, me ne innamorai. Abitava a Cinisello Balsamo e lavorava in un negozio di parrucchiera a Milano ma era originaria di Poggio Imperiale e tutte le estati vi ritornava per le ferie. Se non l'avessi vissuto non ci crederei ma ricordo di essere andato a trovarla una sera; passeggiammo nella "villa" comunale, noi davanti e qualche passo indietro la sua famiglia al completo. Una domenica andai a trovarla a Milano ma i miei piani crollarono miseramente quando sua madre mi disse che l'avrebbe lasciata uscire solo se accompagnata da suo fratello. Lasciai perdere; era tutto troppo complicato, a vent'anni uno vuole divertirsi.
Di quelle ferie ho tanti ricordi simpatici e divertenti ma metterli tutti insieme richiederebbe altro spazio ed tanto altro tempo per cui mi limiterò solo ad un paio.


Un pomeriggio, per ripagare in qualche modo l'ospitalità ci offrimmo di partecipare alla raccolta dei pomodori. Andammo solo nel pomeriggio ma fu sufficiente per trovarci, alla sera, con un mal di schiena terrificante.
Iniziammo la raccolta cogliendo solo i pomodori belli, sodi e maturi ma ci fu subito detto che andava raccolto tutto. "Anche quelli marci o bacati?". "Tutto." fu la risposta e ci spiegarono che venivano venduti ad una famosa azienda conserviera campana che avrebbe utilizzato quelli belli e sani per i pelati in scatola mentre il resto per il concentrato di pomodoro. Vi assicuro che da allora non mi ha mai sfiorato l'idea di utilizzarlo.
Come al solito quando si facevano le ferie con mio padre una parte dei giorni erano dedicati a visite a luoghi abbastanza vicini al nostro punto base e quell'anno oltre al Gargano, Foggia, Bari, Barletta, un giorno andammo ad Alberobello e alle Grotte di Castellana.
Io e il mio amico Luciano siamo da sempre innamorati dei rally e, all'epoca, quando vedavamo una ragazza, ci piaceva fare commenti assimilando il suo fisico con le caratteristiche delle vetture da rally e davamo un giudizio complessivo paragonandole a vari modelli.
Quindi poteva uscire un commento tipo:
"Hai visto quella Porsche? (la scelta della vettura era in base alle nostre preferenze ed erano contemplate anche tante "cesso di macchine")
Le sospensioni sono belle rigide ma l'assetto sbanda un po' sul retrotreno.
La fanaleria è spettacolare e quei sei fari di notte ti illuminano a giorno.
E le "scarpe" (gomme)? Sono proporzionate alla vettura.
La presa d'aria poi è perfetta né troppo grande né troppo piccola".
Traduzione:
"Hai visto quella bella ragazza? Ha il seno bello sodo e camminando muove bene il sedere. Gli occhi sono bellissimi ed abbaglianti. E le gambe? Proporzionate al resto. La bocca è perfetta".
Quanto sopra valeva per una bella ragazza ma eravamo democratici ed i nostri commenti erano indirizzati a tutte: gnocche e cozze.  
Quel giorno c'erano molte persone in attesa di entrare a visitare le grotte e fummo costretti ad una coda di quasi un'ora; per quasi tutto il tempo andammo avanti a fare commenti ad alta voce del tenore di quello indicato con il risultato che le persone vicine ci presero per due un po' suonati che parlavano di auto tipo Stratos, Alpine, Porsche come se fossero state lì davanti e che ridevano vedendo mia sorella che si vergognava del nostro comportamento.
Mia sorella, quando capita, ancora adesso ci ricorda quanto eravamo cretini.


Tornando alla ricetta ho fatto alcune variazioni rispetto alla ricetta originale (qui) eliminando cozze e pomodori aggiungendo mazzancolle, orata, peperoncino dolce e soprattutto aromatizzando con zafferano, zenzero e dragoncello.


Con questa ricetta partecipo al contest di Menù Turistico - MT Challenge di maggio 2013

domenica 19 maggio 2013

MEZZE MANICHE CON PORRI, ARANCE E PISTACCHI


Il tempo vola e senza quasi accorgemene sono passati ben 5 mesi dalla mia ultima partecipazione a The Recipe-tionist (novembre 2012 - Pane per toast Metodo Tang-Zhong).
Mi sono scusato con Elisa, splendida organizzatrice di questo scambio di ricette, ma purtroppo questo è un periodo dove non riesco a seguire come desidererei, l'hobby di cucinare e di tenere aggiornato questo blog.
Chiedo scusa anche alle blogger che hanno ospitato questo gioco nei mesi dove non ho potuto partecipare assicurando che il motivo non è perché non ci fossero ricette che mi ispirassero, anzi.
In questo periodo che ho meno tempo da dedicare al blog mi sono accorto che, invece, i commenti sono in numero inversamente proporzionale; purtroppo sono di "Anonimi", in inglese e per pubblicizzare dei siti.
Di tali commenti ne sono sempre arrivati ma prima erano saltuari e Blogger li metteva nella sezione Spam, mentre ora ne arrivano almeno 5 al giorno ed alcuni, troppi, passano il filtro di Blogger. Che palle!!!!





Loredana,  Recipe-tionist del mese di maggio, lo era già stata, precisamente a febbraio 2012. Potete non crederci ma solo dopo aver realizzato questa ricetta sono andato a rivedere quella che avevo preparato per l'occasione (qui) e, casualmente, anche in quella, tra gli ingredienti c'erano i porri ed il sale dell'Himalaya.
In questa ricetta, rispetto a quella di Loredana (qui), ho eliminato il limone sostituendolo con il peperoncino per dare una nota più piccante e meno agra ed ho utilizzato in maniera differente le arance.


Con questa ricetta partecipo a The Recipe-tionist di Maggio ospitato da La cucina di mamma Loredana

domenica 28 aprile 2013

CHILI CON CARNE, ROTI E PATATE FRITTE


Dove ero rimasto?
Sono passati 2 mesi dal mio ultimo post e, guarda caso, riguardava la sfida dell'MTC. Ho saltato per motivi contingenti la sfida del mese scorso ma, prossimamente, proverò a fare la Fideuà anche perché non posso assolutamente non preparare la proposta della cara amica Mai del blog I colori della curcuma.
Questo mese Anne di Food Blog ha scelto come tema della sfida il Chili ed io ho preparato quello classico con carne mentre per il pane di accompagnamento ho scelto il classico roti (chapati) indiano che però ho aromatizzato allo zenzero; per completare, come contorno, ho accontentato mia moglie ed ho preparato delle patatine fritte in doppia cottura.

Questo mese è anche richiesto di raccontare nel post qualche ricordo legato alla cucina dei cow-boy sia esso ispirato da film, romanzi, esperienze personali e quant'altro.
Chi mi conosce e ha avuto modo di seguire la mia partecipazione all'MTC sa che questa è la parte che più mi mette in difficoltà. Pinocchio, stò scherzando.
Ho deciso di raccontare dei ricordi personali legati alla cucina dei cow-boy e per aiutarmi sono tornato nel luogo dove sono avvenuti. Nel far west? No, a Brescia. La Brescia di circa 40 anni fa. Una città molto cambiata ma per certi versi sempre uguale.
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Sono seduto su di una panchina del piccolo giardino pubblico posto alla fine di Via Sabotino e che 40 anni fa era un prato incolto e una discarica di materiali edili utilizzati nei tanti cantieri di allora. Guardo verso nord ed in lontananza si vede la sommità del Gölem (Monte Guglielmo) ancora coperta di neve mentre davanti a me c'è quello che noi chiamavamo il "boschetto" e che altro non è che un gruppo di robinie. A sinistra c'è l'edificio che una volta era il collegio dei Padri Maristi e che ora è una scuola professionale della Regione Lombardia. Al posto dei 3 campi da calcio a 7 in terra battuta su cui ho passato ore ed ore di gioco c'è un parcheggio. A destra la cascina, allora fatiscente, è stata ristrutturata ed è la sede provinciale della CISL. Il vecchio muro di cinta con i cocci di vetro in sommità che tante volte ci hanno tagliato quando lo abbiamo scavalcato, non esiste più. Quella che allora era la periferia fa parte ora della cintura attorno al centro storico. Mi viene in mente la canzone di Celentano e non posso fare a meno di pensare che ci sono situazioni che non passano mai di moda. È difficile dire se la nostalgia che mi pervade sia legata al ricordo dei luoghi o di quella spensierata età.

lunedì 25 febbraio 2013

BLUE VELVET CAKE E 12 SMAGLIATURE DI AZZURRO


Questo mese, Stefania del blog Cardamomo & Co., ha proposto come tema del mese per l'MTC, la Red Velvet Cake senza glutine. Personalmente non ho mai avuto la necessità di prestare particolare attenzione a questo tema e non ho nemmeno mai pensato di fare questo tipo di torta.
Per l'ennesima volta con l'MTC, il dover preparare qualcosa di inedito mi ha fatto venire voglia di cimentarmi sia in un tipo di dolce che non amo particolarmente, sia nell'avventurarmi nel mondo del "gluten free".
Dal momento che ne è stata data la possibilità, io, sia come maschio, sia perché avevo già in casa il colorante blu, ho scelto di fare la Blue Velvet Cake.
Avevo scelto il colore blu anche perché volevo dedicarla alle nostre nazionali richiamando con i colori della crema, delle fragole e del kiwi quelli della nostra bandiera.
Avevo perfettamente in testa come doveva venire: torta a strati bianco e azzurri decorazione superiore con caviale di fragole e kiwi e decorazione nel piatto con mousse di fragole e kiwi e relativi frutti.
Peccato che:
  • nonostante abbia fatto due volte l'impasto della Velvet Cake (la seconda eliminando i tuorli) quello che si presentava di un meraviglioso azzurro sia diventato, dopo la cottura, verde; 
  • per velocizzare i tempi avevo acquistato le mousse di fragole e kiwi per scoprire che essendo miscelate alla mela avevano il colore di quest'ultima; avevo delle fragole in casa per cui sono riuscito a fare la mousse di fragole ma per il kiwi mi sono dovuto accontentare
Visto che non sono riuscito ad ottenere quello che volevo, ho pensato di rinunciare e per questo mese passare ma, nello spirito del gioco, mi sembrava giusto partecipare comunque.
Qui trovate la ricetta originale di Stefania.



In realtà questa volta la vera sfida non è stata la Velvet Cake; la vera sfida era il "tacco 12".
Scartata immediatamente l'ipotesi di indossare io un "tacco 12" mentre preparo la Velvet Cake, ho pensato di farmi assistere dalla Manu ma da anni ha smesso di portare i tacchi alti (ultima volta al matrimonio) ed ora è votata alle ballerine.
Cosa fare? Dovevo trovare una soluzione così ho pensato di farmi assistere da una collega della Manu che porta spesso tacchi altissimi e questa è la cronistoria della preparazione della Velvet Cake.



DODICI SMAGLIATURE E UNA SFUMATURA DI AZZURRO

domenica 17 febbraio 2013

KURA NA ŠAMPIŇÓNOCH (POLLO CON I FUNGHI)


Lo scorso anno Abbecedario culinario in collaborazione con la Trattoria MuVaRa aveva proposto un virtuale giro per le regioni d'Italia dove, ospitato di volta in volta da blog diversi, ogni 3 settimane si cambiava regione e si poteva partecipare pubblicando sul proprio blog una ricetta tipica della regione stessa.
Purtroppo la mia partecipazione è stata saltuaria sia perché l'ho scoperto ad avvenimento già iniziato, sia perché il tempo è stato tiranno.
Quest'anno Abbecedario culinario, applicando il medesimo criterio, ha proposto un giro virtuale tra gli stati europei appartenenti alla Comunità Europea ed ha iniziato a gennaio con i Paesi Bassi, ospitato da Gata da plar, e, di seguito, dalla Slovacchia ospitata da Crumpets & Co.. Purtroppo, sempre per questione di tempo, non sono riuscito a partecipare con ricette olandesi ma ci sono riuscito con questa ricetta slovacca.


Come in molti paesi dell'est Europa anche in Slovacchia ci sono molte ricette che hanno come ingrediente principale il pollo e visto che è una carne che mi piace molto non ho potuto esimermi dal sceglierne una.
La ricetta originale prevede l'accompagnamento con la pasta ma, è stato più forte, non sono proprio riuscito a vedere questo abbinamento.

Con questa ricetta partecipo all'Abbecedario culinario dell'Europa della Comunità Europea e ospitato, per le ricette della Slovacchia, da Crumpets & Co.