lunedì 13 giugno 2011

KAKI-AGE - LE NUVOLE NIPPONICHE


"Sveglia bambini! E' ora di alzarsi o farete tardi a scuola".
Aprì gli occhi e vide che la prima luce del mattino già faceva capolino all'orizzonte.
Corse alla finestra e guardò il mare. Gli piaceva osservarlo con quella luce. Suo padre era un pescatore e, quando era nato, aveva voluto chiamarlo Takumi "il mare che spacca la terra". E il mare, tre anni prima, lo aveva preso con sé per sempre.
Non riusciva a odiare il mare; lo temeva, sapeva che sarebbe arrivato il momento in cui, anche lui come il padre, lo avrebbe combattuto in tante battaglie e avrebbe fatto di tutto per sconfiggerlo. Lo rispettava e sapeva che, in fondo lo amava.
Sentì la madre chiamarli nuovamente e accompagnò la sorellina a lavarsi. Era nata una settimana dopo la morte del padre. Prematura. Sua madre l'aveva chiamata, in ricordo del marito, Umiko "bambina del mare".
Dal piano inferiore sentiva il profumo del kaki-age che stava preparando la madre; lo preparava con le verdure e con il pesce che non mancava mai perché, gli amici del padre, tutte le mattine lo portavano fresco.
Era il suo piatto preferito e sua madre era bravissima a prepararlo.
Mangiò golosamente 3 frittelle insiema a una ciotola di riso.
Uscirono tutti insieme e la madre li accompagnò alla fermata dello scuolabus, quindi li salutò e si avvio verso un estremità del porto. Riparava e realizzava nuove reti per la pesca.
La scuola comprendeva: asilo nido, scuola d'infanzia e scuola elementare e era situata su una collinetta che dominava il villaggio.
Dal giardino della scuola il paesaggio verso il mare era fantastico.
Quando arrivarono salutò la sorellina e si incamminò verso l'ingresso; si sarebbero rivisti alla mensa all'ora di pranzo.
La mattinata trascorse tranquillamente e, dopo un rapido spuntino, vista la bella giornata, le insegnanti ne approfittarono per fare trascorrere ai bambini qualche ora in giardino.
Arrivò inaspettata. La presagirono solo alcuni cani in lontananza che abbaiavano furiosamente da alcuni minuti.
Era una scossa tremenda. Molto più forte di quelle che aveva avvertito in passato e, soprattutto, molto più lunga. Il tempo sembrava si fosse fermato. La scossa pareva non dovesse finire mai.
Le insegnanti reagirono prontamente e radunarono tutti i bambini al centro del giardino. Lo fecero per precauzione. La scuola era stata costruita di recente secondo i più moderni sistemi antisismici.
Arrivarono altre scosse molto meno intense della prima.
Non ci furono scene di panico. Fin da piccoli veniva loro insegnato come comportarsi e a gestire la convivenza con questi eventi.
Trascorse del tempo che non riuscì a quantificare, dieci minuti, mezz'ora, un ora.
Improvvisamente vide il viso della sua insegnante guardare il mare con stupore e, subito dopo, con terrore.
Si voltò verso il mare e in lontananza vide un ringrossamento parallelo all'orizzonte.
Solo dopo qualche istante comprese che quella che stava vedendo era un'onda enorme che si avvicinava velocemente alla costa.
Era uno tsunami.
In pochi istanti l'ondata raggiunse la costa. Vide inghiottire prima le barche presenti in porto quindi l'enorme massa d'acqua si riversò nel villaggio travolgendo tutto quanto incontrava sul suo percorso. Penetrò per diverse centinaia di metri, poi, esaurita la sua spinta, iniziò il riflusso trascinando con sé tutto quanto aveva investito poco prima.
Era uno spettacolo impressionante e nessuno aveva fiato per parlare o gridare.
Finì tutto velocemente così com'era cominciato.
Takumi rimase impietrito a osservare come in pochi istanti il paesaggio che così bene conosceva fosse irrimediabilmente mutato per sempre.
Le insegnanti cercavano di mantenere tranquilli i bambini; cercò la sorellina, la vide, le si avvicinò e la strinse a sé.
Provava nuovamente le stesse sensazioni che aveva avvertito il giorno in cui aveva atteso inutilmente il ritorno del padre. Cercò di vedere in lontananza il vecchio fabbricato dove lavorava la madre ma ... non c'era più nulla. Pensò alla madre, la rivide quella mattina mentre facevano colazione e in quel momento comprese. Strinse più forte la sorellina e, in silenzio, cominciò a piangere. Ora erano rimasti soli.

La storia e i personaggi sono frutto di fantasia, l'unico fatto, purtroppo vero, è la tragedia che ha sconvolto il Giappone l'11 marzo 2011.
Faccio mio quanto riportato da Acquaviva nel proporre il tema dell' MTC di questo mese ricordando che le popolazioni colpite continuano a necessitare di aiuto e è in corso una raccolta fondi a favore della Croce Rossa Giapponese organizzata dal Consolato Generale del Giappone.



Con questa ricetta partecipo al contest di Menù Turistico - MT Challenge di giugno


Per una lezione sulla storia e sulla preparazione del Kaki-age consiglio vivamente di leggere il post di Acquaviva.
 

INGREDIENTI

Per i kaki-age
3 zucchine
3 carote
1 porro
6 fiori di zucchina
6 seppioline
12 mazzancolle

Per la pastella:
100 g di farina 00
25 g di farina maizena
200 dl di acqua gassata gelata
Un tuorlo

Per la salsa:
1 dl di fumetto di pesce
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaio di aceto balsamico
Peperoncino

Per la frittura:
Olio di semi di girasole

PREPARAZIONE

Salsa
Scaldare in un pentolino il fumetto di pesce.
Quando preparo del pesce con gli scarti preparo sempre del fumetto che poi congelo in piccoli contenitori così quando mi serve è già pronto. Quello che ho usato l'avevo fatto con le teste e i carapace di gamberi.
Quando è caldo aggiungere la salsa di soia, l'aceto balsamico e il peperoncino in polvere.
Fare sobbillire 5 minuti mescolando bene in modo che si addensi leggermente.
Servire calda o tiepida.

Pastella
In una ciotola versare l'acqua molto fredda, aggiungere il tuorlo e sbattere molto bene quindi versare in un solo colpo la farina. Mescolare rapidamente per qualche secondo quindi farla riposare in frigorifero almeno un paio d'ore. Ho utilizzato le dosi indicate da Acquaviva ma la prossima volta metterò un po' più di farina perché la preferisco più coprente (questione di gusto personale).

Preparazione preliminare
Lavare bene le verdure e tagliarle a julienne. Utilizzare solo la parte esterna delle zucchine con 4-5 mm della polpa interna; eliminare la parte centrale.
Pulire le seppie, dividere la testa con i tentacoli dalla sacca. Eliminare dalla testa il becco e tagliare la sacca in striscioline come le verdure.
Pulire bene le mazzancolle eliminando testa, carapace, coda e intestino; tagliarli a dadini.
Pulire con un panno umido i fiori di zucchina e eliminare i pistilli.

Frittura
In un wok mettere sufficiente olio di semi di girasole  e portarlo a 170°C.
Passare i fiori di zucchina nella pastella ed immergerli nell'olio girandoli 2-3 volte per farli friggere da tutti i lati. Scolarle su fogli di carta assorbente.
Predere dei ciuffetti di ciascuna delle 3 verdure, fare una pallina (per quanto possibile) e passarla nella pastella quindi nell'olio e friggerle bene su tutti i lati rivoltandole con due bastoncini. Si creeranno delle forme strane, una diversa dall'altra.
Passare le teste delle seppie nella pastella e friggerle; prendere le striscioline di seppia e fare come con le verdure.
Prendere qualche dado di mazzancolla, fare una pallina e procedere come con gli altri ingredienti.
Per mantenere la temperatura dell'olio la più costante possibile friggere pochi kaki-age alla volta (non più di 3 o 4).
Per mantenere croccante la frittura, nell'attesa di completarla, mettere le parti già fritte su una teglia con carta assorbente in forno a 70° leggermente socchiuso.

Accompagnare con la salsa e con del riso bollito

11 commenti:

  1. bellissimo. Grazie anche da me.
    Dani

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  2. ho ancora la pelle d'oca... grazie per averci regalato questa emozione.

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  3. un'onda anche l'emozione del tuo scritto. grazie Gianni

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  4. Speciale....credo lo leggerò ancora!

    Un abbraccio,

    Fabi

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  5. la tua reinterpretazione della salsa è molto interessante ed anche "filosoficamente umami". ovvio che per il racconto non posso che ringraziarti di aver colto uno dei motivi per cui ho scelto una ricetta giapponese.

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  6. Un racconto commovente e bellissimo per una bella ricetta da cui trarrò ispirazione.
    Un abbraccio

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  7. La ricetta mi ha colpita...il racconto mi ha lasciata senza parole!! Gianni volevo ringraziarti per il tuo regalo relativo al contest "cucina etnica", che mi è arrivato proprio oggi...e dirti nuovamente grazie per il graditissimo premio!
    A presto,
    Anita

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  8. Ciao Gianni, è arrivato il mio regalo. Che bellissima sorpresa! Tantissime grazie, sei stato gentilissimo.

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  9. Descrivere il dolore con delicatezza non e' facile ma tu hai reso bene il concetto.

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  10. Senza fiato per il racconto... e anche per la ricetta.
    Grazie.

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