giovedì 8 febbraio 2018

LATTUGHE O CHIACCHERE


Le chiacchere sono dolci di Carnevale presenti in tutto il territorio italiano e a seconda delle regioni, provincie o località prendono nomi diversi. Chiacchere viene usato principalmente, ma non solo, nel centro e sud Italia mentre in altre zone vengono chiamate bugie, frappe, stracci, lasagne, garullitas e decine di altri nomi.
Nelle provincie di Brescia e Mantova si chiamano lattughe.
L'impasto è simile per tutte e la variante principale è la componente alcolica che può andare dal Marsala, sambuca, acquavite e grappa. Nelle lattughe la grappa.


Non ho una ricetta presa dalla mia famiglia perché non ricordo che mia nonna le abbia mai fatte e mia mamma men che meno visto che non ricordo un fritto fatto da lei; nemmeno le patatine.
In altri post ho richiamato l'amicizia che mi lega con Marco e Elisabetta della Pasticceria Antoniazzi di Bagnolo San Vito (MN) e per la ricetta delle lattughe mi sono attenuto a quella che è stata pubblicata il 23 gennaio 2017 nella pagina Facebook dedicata e che amministro, parola grossa, con Elisabetta. A proposito vi invito a visitarla e, se vi va, di mettere un bel "mi piace".
Ho quindi preso la sua ricetta per realizzare le mie prime lattughe.


Rispetto alla sua ricetta ho cambiato, visto che ne indica la possibilità, solo il liquore. Ho utilizzato rum invecchiato perché la Manu sta male anche se solo sente l'odore della grappa.
Ho offerto le lattughe anche ai vicini e mi hanno fatto i complimenti che giro totalmente a Marco. Io sono stato solo un mero esecutore.
L'unico appunto della Manu è che le avrebbe volute più sottili. Io ho seguito le indicazioni e ho fatto una sfoglia di un paio di mm. La prossima volta l'accontento e, qualcuna, proverò a farla come da sua richiesta.

Con questa ricetta partecipo a 8 febbraio 2018 Giornata Nazionale delle Chiacchere - Cenci - Frappe del Calendario del Cibo Italiano by MTChallenge



INGREDIENTI (per circa 80 lattughe)
500 g di farina 00
70 g di zucchero
50 g di burro
Una bustina di vanillina
3 uova medie intere
Un tuorlo
6 g lievito in polvere
25 ml di grappa o altro liquore (io rum 7 anni)
Un pizzico di sale
Olio di semi di arachide q.b.
Zucchero a velo vanigliato q.b.

PREPARAZIONE
Setacciare la farina con il lievito e disporre il tutto su di una spianatoia (oppure in una ciotola o, come me, nella tazza della planetaria) nella classica forma a fontana; mettere al centro il burro, lo zucchero, la vanillina, le uova, mezzo bicchierino di liquore e un pizzico di sale. Lavorare bene gli ingredienti fino a formare un impasto liscio ed elastico (se impastate a mano lavoratelo su di una spianatoia per almeno 10 minuti). Dare la forma di una palla e lasciare riposare avvolto nella pellicola trasparente in luogo fresco per almeno 30 minuti.
Spianare la pasta per mezzo dell'apposita sfogliatrice (o con un mattarello), in modo da ottenere una sfoglia non troppo sottile dello spessore di 2 mm. Se si utilizza la sfogliatrice dividere la pasta in pezzetti uguali (io 6 da circa 140 g ciascuno), schiacciarli e inserirli nella macchinetta con i rulli alla massima apertura; se la sfoglia che fuoriesce tende a lacerarsi, infarinarla, ripiegarla su se stessa e spianarla nuovamente, procedendo dallo spessore più ampio dei rulli a quello intermedio ed infine più stretto fino ad ottenere una sfoglia liscia e compatta. Posizionare la sfoglia ottenuta sul tagliere e con una rotellina dentellata, ricavare delle strisce di cm 5 x 10 circa (o della misura che volete) tenendo presente che al momento della frittura tendono ad aumentare la dimensione. Incidere su ognuna di esse due tagli centrali e paralleli per il lungo senza arrivare al bordo.
Scaldare abbondante olio di semi a 170°C al massimo, calare le sfoglie 2 o 3 alla volta, girarle su ambo i lati facendo attenzione a non bruciarle; appena saranno dorate, toglierle dall'olio e metterle a sgocciolare su di una gratella con sotto della carta assorbente. Se la temperatura dell'olio sarà giusta in pochi istanti risulteranno belle asciutte.
Quando saranno fredde metterle su di un vassoio e cospargerle di zucchero al velo vanigliato.

2 commenti:

  1. hanno un aspetto ottimo, anch'io le preferisco sottili come la Manu, però le assaggerei comunque volentieri...grazie della ricetta!!!

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  2. Le chiacchere, a casa mia sfrappole sono uno di quei dolci che ti fa tornare subito piccolo! Buonissime e fragranti. Per una volta ci si gusta il fritto senza patemi d'animo!

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