In memoria di Barbara Pivetta
Wonder Pot, ossia, la pentola delle meraviglie è l'argomento del mese di febbraio per il Club del 27. La scelta doveva essere fatta tra 36 ricette tratte dall'omonima raccolta di Food and Garden.
Ne avevo prese in considerazione una decina e questa non era contemplata.
Ho fatto vedere il mio elenco alla Manu con le relative fotografie e lei ha cominciato: "Questa no! Questa no! Questa forse! ..." e via così quando poi ha visto la foto di questa ricetta e mi ha detto subito "Questa sì".
Alla fine, come sempre l'ho accontentata anche perché comunque cucino principalmente per noi due.
Questa ricetta prende spunto dalla salsa della versione americana dalle fettuccine di Alfredo, famose in tutto il mondo ed in particolare negli Stati Uniti dove nel condimento viene aggiunta la heavy cream, una panna con un contenuto di grasso superiore a quelle in commercio in Italia.
Gli statunitensi vanno pazzi per questa salsa che utilizzano anche nei mega sandwich o come accompagnamento alla carne, pollo in particolare.
Le origini delle fettuccine di Alfredo risalgono ai primi del novecento a Roma e ne riporto la storia raccontata dal nipote in un commento alla ricetta pubblicata sul sito del Cucchiaio di Argento.
Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio; naque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue "fettuccine" divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è "the birthplace of fettuccine all'Alfredo".
Alfedo Di Lelio inventò le sue "fettuccine" per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle "fettuccine" su un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con "i baffi all'Umberto" ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue "fettuccine" davanti ai clienti sempre più numerosi.
Nel 1914, a seguito di chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna, Alfredo Di Lelio decide di trasferirsi in un locale in una via del centro di Roma (Via della Scrofa), ove aprì il suo primo ristorante che gestì fino al 1943, per poi cedere l'attività a terzi estranei alla sua famiglia.
Ma l'assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1950 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante "Il Vero Alfredo" (noto all'estero anche come "Alfredo di Roma") in Piazza Augusto Imperatore n. 30.
Con l'avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della "dolce vita". Successo che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose "fettuccine all'Alfredo" al doppio burro da me servite, con l'impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con "2 posate d'oro"; una forchetta ed un cucchiaio d'oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani Mary Pickford e Douglas Fairbanks in segno di gratitudine per l'ospitalità.
N.d.r. : Mary Pickford è l'attrice del cinema muto a cui è stato dedicato il famoso cocktail nato a Cuba nel 1920 nel bar del National Hotel de l'Havana.
Questa storia mi ha proprio incuriosito e la prossima volta che andrò a Roma sicuramente passerò ad assaggiarle.
Ho preparato questo piatto cercando di attenermi il più possibile alla ricetta originale ma alcune cose non ho potuto non variarle.
- La salsa di Alfredo la si può reperire pronta negli USA ma da noi non mi risulta che sia in commercio e comunque è semplice da preparare si deve avere solo pazienza.
- Ho utilizzato la fontina come indicato nella ricetta ma dubito che il formaggio usato negli States di più facilmente un surrogato tipo Fontal
- Non mi sono posto il problema di cercare la purea di zucca, peraltro in vendita sul web, perché ho preferito farmela io.
- Lo stesso dicasi per il peperone che ho grigliato e pulito.
- La cottura della pasta l'ho controllata per avere non una pasta "morbida" come da ricetta, ma al dente per cui l'ho tolta quando aveva ancora bisogno di un paio di minuti perché contavo che nel tempo di riposo la cottura sarebbe proseguita. La pasta è risultata al dente anche se per i miei gusti avrei dovuto toglierla un minutino prima.
- Ho utilizzato il pepe nero di Tasmania che ha un profumo fantastico non macinandolo ma triturandolo al coltello per avere granelli di dimensioni diverse.
- Alla fine si ottiene una pasta appena decente e decisamente troppo corposa. Se sommo tutti gli ingredienti esclusa l'acqua, considerando che il peso della pasta è a secco, e divido per 6 persone ottengo ca. 230 g di porzione che diventano quasi 400 g con la pasta cotta. Troppo anche per un piatto unico.
- Ho molte perplessità sul metodo di cottura della pasta. Vero è che i vari aromi penetrano nella pasta dandogli più sapore però la cottura, un po' più lunga di quella normale, deve essere costantemente seguita e si deve mescolare di frequente come per un risotto.
Alla fine NON sono rimasto soddisfatto, mi aspettavo di meglio e se gli Yankees è così che mangiano la pasta è meglio che continuino a fare della bella carne alla griglia.
Comunque proverò a rifarla correggendo le dosi e con la cottura tradizionale.
Con questo post partecipo al Club del 27 - Febbraio 2018 - Wonder Pot per l'MTC.
Il post con il riepilogo delle ricette partecipanti lo si può trovare sul sito dell'MTC a questo link.
Comunque proverò a rifarla correggendo le dosi e con la cottura tradizionale.
Con questo post partecipo al Club del 27 - Febbraio 2018 - Wonder Pot per l'MTC.
Il post con il riepilogo delle ricette partecipanti lo si può trovare sul sito dell'MTC a questo link.
Riporto le dosi e il procedimento indicato che, all'atto pratico, ho leggermente variato come indicato in precedenza.
INGREDIENTI (per 6 persone)
450 g di fusilli o penne
450 g di zucca pulita (*)
450 g di Salsa di Alfredo
120 g di peperoni rossi arrostiti
0,95 l di acqua
360 g di fontina
¼ di cucchiaino di sale
450 g di Salsa di Alfredo
120 g di peperoni rossi arrostiti
0,95 l di acqua
360 g di fontina
¼ di cucchiaino di sale
½ di cucchiaino di pepe speziato
(*) Nella ricetta originale è indicata Purea di zucca in lattina. Me la sono risparmiata
(*) Nella ricetta originale è indicata Purea di zucca in lattina. Me la sono risparmiata
Salsa di Alfredo
200 ml panna
80 g burro
80 g burro
150 g di parmigiano grattugiato
Sale
Pepe
Sale
Pepe
PREPARAZIONE
Salsa di Alfredo
In una padella fare sciogliere il burro a fuoco basso.
Aggiungere la panna e il parmigiano e, lentamente, portare a leggero bollore la panna mescolando delicatamente per fare amalgamare gli ingredienti. Abbassare la fiamma e fare addensare delicatamente fino ad ottenere una crema morbida.
Aggiustare di sale e pepe a piacere.
Il fuoco basso allunga i tempi ma consente di ottenere una crema omogenea a senza che il formaggio si rapprenda.
Pulire e tagliare in 8 strisce il peperone. Metterlo a grigliare dalla parte della pelle fino a quando questa non risulterà bruciata. Inserire le falde di peperone in un sacchetto da freezer e chiuderlo. Trascorsi una decina di minuti estrarli e togliere la pelle bruciata con il dorso di un coltello. Verrà via facilmente. Tritare i peperoni.
Tagliare a dadini la polpa della zucca. Metterne 2/3 in un pentolino con acqua salata, portare a bollore e cuocere fino a quando non si sarà intenerita. Scolarla e frullarla con il mixer.
In una pentola antiaderente versare l'acqua, aggiungere la pasta, la crema e i restanti dadini di zucca, i peperoni, la salsa di Alfredo, un terzo della fontina e il sale.
Portare a bollore quindi coprire, ridurre la fiamma e fare cuocere per una ventina di minuti fino a quando la pasta è tenera mescolando spesso.
Togliere la pentola dal fuoco, aggiungere la restante fontina e lasciare coperto per 5 minuti quindi servire spolverando con pepe speziato macinato al momento.
Aggiungere la panna e il parmigiano e, lentamente, portare a leggero bollore la panna mescolando delicatamente per fare amalgamare gli ingredienti. Abbassare la fiamma e fare addensare delicatamente fino ad ottenere una crema morbida.
Aggiustare di sale e pepe a piacere.
Il fuoco basso allunga i tempi ma consente di ottenere una crema omogenea a senza che il formaggio si rapprenda.
Pulire e tagliare in 8 strisce il peperone. Metterlo a grigliare dalla parte della pelle fino a quando questa non risulterà bruciata. Inserire le falde di peperone in un sacchetto da freezer e chiuderlo. Trascorsi una decina di minuti estrarli e togliere la pelle bruciata con il dorso di un coltello. Verrà via facilmente. Tritare i peperoni.
Tagliare a dadini la polpa della zucca. Metterne 2/3 in un pentolino con acqua salata, portare a bollore e cuocere fino a quando non si sarà intenerita. Scolarla e frullarla con il mixer.
In una pentola antiaderente versare l'acqua, aggiungere la pasta, la crema e i restanti dadini di zucca, i peperoni, la salsa di Alfredo, un terzo della fontina e il sale.
Portare a bollore quindi coprire, ridurre la fiamma e fare cuocere per una ventina di minuti fino a quando la pasta è tenera mescolando spesso.
Togliere la pentola dal fuoco, aggiungere la restante fontina e lasciare coperto per 5 minuti quindi servire spolverando con pepe speziato macinato al momento.
inizio subito, nel ringraziarti, per a traduzione della ricetta, senza i tuoi consigli, poi, chissà come sarebbe andata!!
RispondiEliminaConcordo con te che i gusti, penetrano nella pasta, forse anche troppo per i miei gusti, non credo che riproverò a cuocere tutto in pentola un'altra volta la pasta!! Tutto in pentola, si, con il pesce, la carne o le verdure ;)
Alle fettuccine Alfredo, viene anche dedicato una giornata : Fettuccine Alfredo Day, in America famosissimo, in Italia quasi nessuno mangia.... tranne noi due ;)
Noi italiani con la pasta così ricca e formaggiosa non andiamo d'accordo, ma penso sia un piatto che possa far felici degli adolescenti. Sei stato bravissimo a provarla e grazie di aver condiviso le tue perplessità e osservazioni. Un abbraccio e buona giornata.
RispondiEliminaA me invece intriga da matti questa pasta e la proverò presto. Unico accorgimento che adotterò sarà forse meno salsa Alfredo e aggiungerò la pasta verso fine cottura solo per i minuti necessari a cuocerla al dente!
RispondiEliminaMi piacciono da matti queste squadre di lavoro! Mitico Gianni! Un bacione!
Grandissimo Gianni, anche per tutti i consigli che ci hai fornito!
RispondiEliminaÈ super pacciugoso, e forse è anche questa la sua caratteristica, da provare!
A me le paste così cremose fanno una gola pazzesca... deve essere buonissima, da fare sicuramente. Seguendo i tuoi consigli verrà una meraviglia ... un abbraccione grandeeeee
RispondiEliminaPerfetramente d'accordo. Meglio che continuino a grigliare 😊
RispondiEliminaComplimenti
Gran bel post! intanto la ricerca su Alfredo è davvero piacevole da leggere, quelle informazioni sono difficoltose da trovare, e poi apprezzo sempre il tuo modo di impostare e puntualizzare sulle ricette, sono i particolari che fanno la differenza! bravissimo!
RispondiEliminaGli i gredienti mi piacciono tutti! Certo che seguendo i tuoi consigli verrá sicuramente buonissima...preferisco anch'io la cottura classica della nostra pasta.
RispondiEliminaCiao Gianni, anch'io ero molto attratta dalla ricetta, ma non riesco assolutamente a mangiare la pasta se non è al dente. Non mi sono fidata e dopo la tua esperienza credo proprio che farò come te, la proverò all'italiana, cottura della pasta in acqua bollente e sugo a parte. Il sugo credo proprio che meriti una chance! Un abbraccio a te e alla Manu!
RispondiEliminaGrazie per la ricetta e per le interessanti note aggiuntive. Un abbraccio.
RispondiEliminaGià non sono una amante della pastasciutta, e questa per me, almeno sulla carta quando avevo letto il file del Club, è sembrata decisamente... troppo. Molto interessanti ed utili le tue note su ricetta e procedimento, e la tua valutazione finale.
RispondiEliminaA me piace Gianni l'aspetto goloso della tua pasta, il sugo credo sia molto buono, ma farò come dici tu, la cuocerò come mi pare a me, risottata direi, al dente di sicuro, e ringrazio per i tuoi consigli.
RispondiEliminaBisognerà che provi questi maccheroni, e soprattutto la salsa Alfredo!
RispondiEliminaL'aspetto è invitante,ma credo che se la dovessi fare seguirei il tuo consiglio di farla al dente. Complimenti anche per la pazienza che hai avuto nella realizzazione
RispondiEliminaOmessa la zucca, il mio compagno se ne mangerebbe un intero vagone di questa pasta. Un'americanata che di sicuro sazia e rende felice adolescenti e consorti che fanno i capricci a tavola!
RispondiEliminaGrazie mille per il tuo post e per le tue considerazioni, davvero molto interessanti. La pasta mi incuriosisce, per cui non mancherò di provarla, ma prenderò spunto dalle tue considerazioni per renderla più adatta al nostro palato :) Grazie mille
RispondiEliminaGrazie per aver condiviso la ricetta e la storia di Alfredo che non conoscevo affatto. La pasta Alfredo l'ho sempre preparata con del prezzemolo fresco. Hai proprio ragione gli Americani sono più bravi con il bbq :-))
RispondiEliminaE direi che hai fatto benissimo, tra le altre cose, a toglierla un pochino al dente! Non conoscevo questa storia e ti ringrazio per avermela fatta conoscere. Complimenti per questo piatto
RispondiEliminaUn post molto interessante sia per la precisione nella descrizione della preparazione della pasta e della salsa, sia per le notizie storiche.
RispondiEliminaComplimenti :)
Inizialmente ho scartato subito questa ricetta di pasta "morbida", anche l'abbinamento zucca/peperoni non mi convinceva...però ora mi ha incuriosito e credo che la proverò, "risottandola".
RispondiEliminaQuesto è l'unico piatto che mi ha lasciata un po' perplessa, da buona italiana del resto! Però sono curiosa lo stesso e lo provo sicuramente con qualche modifica.
RispondiEliminaTra la mia torta e questa ricetta sono stata indecisa fino all ultimo... adesso è venuta una voglia matta di farla.. bellissima.
RispondiEliminaCredo tu sia stato uno dei pochi coraggiosi che hanno fatto questa ricetta, a vedere la foto direi che la tua decisione di provarli è stata una GRANDE DECISIONE.
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