Non era previsto in questo post nessun tipo di racconto ma solo la mera esecuzione della ricetta ma scorrendo i commenti del post precedente (Patè d'anatra all'arancia) mi sono ricordato che la canzone "Un mazzolin di fiori" si collega con un ricordo di una serata a Parigi e mi è venuto voglia di raccontare anche questa storia.
Nel 2005 mia moglie, mia figlia ed io siamo andati a trascorrere le vacanze estive in Francia e, precisamente, 10 giorni in Normandia con base ad Honfleur e 4 giorni a Parigi in un delizioso Hotel nei pressi de Les Invalides.
Per noi è diventata tradizione quando andiamo a Parigi andare almeno una volta a cena a Nos Ancêtres le Gaulois all'Ile Saint Louis.
E' un locale molto caratteristico composto da diversi ambienti ed in ognuno c'è un camino dove viene cotta la carne alla brace.
Su ogni tavolino è presente un grande cesto con un bel assortimento di verdure crude; ti viene consegnato un boccale ed il vino lo spilli direttamente da grandi botti e gli antipasti e gli affettati (grande varietà di salami) sono su grandi tavoloni e ti servi da solo. Ordini e ti viene servito solo la carne ed il dolce.
Nel corso della cena è d'obbligo la presenza tra i tavoli di uno chansonnier e verso la fine della serata è facile che qualcuno degli avventori intoni qualche canzone e, se è famosa in diversi paesi, è normale sentirla cantare con idiomi diversi.
Inizio serata |
Il vino aveva già prodotto i suoi effetti |
Quella sera al termine della serata, non ricordo perché, ma ho dato l'incipit di "Quel mazzolin di fiori" sperando che la Manu si mettesse a cantare anche perché, contrariamente a me, è davvero brava ed intonata. Al momento la Manu non ha risposto al mio incipit però, un signore francese seduto al tavolo vicino, mi ha sentito e si è lanciato lui continuando a cantare e trascinando finalmente anche la Manu nel canto. Chiaramente tutti i presenti nella sala sono rimasti ad ascoltare ed al termine grandi applausi. Il signore francese ha completato rivolgendosi a compagni di tavolo e alle altre persone presenti esclamando in francese "E' una famosa canzone popolare italiana". E di seguito altri applausi. Una volta tanto i francesi mi sono sembrati più simpatici.
Quando ho deciso di partecipare all'MTC di questo mese con il patè di anatra la Manu ha subito protestato: "Ma come, devi fare un patè e non mi fai il patè al tonno e peperoni come quello che mangiamo da Piero a Villa Carpino?"
Memore degli insegnamenti di Alessandra nel lancio della sfida di questo mese le ho risposto: "Quello che mangiamo da Piero non è un patè ma una mousse! Però se vuoi ti preparo il patè." (Grazie Alessandra).
Sul risultato ottenuto basti dire che mia suocera, ormai nota perché mangia meno degli uccellini che nutre amorevolmente, mi ha chiesto se potevo metterne un po' in un contenitore che l'avrebbe mangiato anche l'indomani. E' vero; anche queste sono soddisfazioni.
Dovendo scegliere con cosa abbianare il patè di tonno e peperoni, ritengo che il tonno si sposi bene con il finocchio (vedi la mia tartare) e con le cipolle, per cui ho fatto una crema di finocchio ed una insalatina di cipolle.
Dovendo scegliere con cosa abbianare il patè di tonno e peperoni, ritengo che il tonno si sposi bene con il finocchio (vedi la mia tartare) e con le cipolle, per cui ho fatto una crema di finocchio ed una insalatina di cipolle.
Con questa ricetta partecipo al contest di Menù Turistico - MT Challenge di febbraio 2012
INGREDIENTI
500 g di filetto di tonno
100 g di polpa di peperone rosso
150 g di burro
2 finocchi grossi
2 cipolle rosse
Olio extra vergine d'oliva
Sale
Pepe
PREPARAZIONE
Lavare e spelare il meglio possibile la polpa di peperoni quindi tagliarla in pezzetti grossolani.
Tagliare a pezzetti il filetto di tonno.
Cuocere al vapore sia il tonno che il peperone. Io ho utilizzato l'apposita funzione del forno a microonde e devo dire che il risultato è eccellente.
Una volta cotto al vapore il peperone eliminare la rimanente buccia.
Lasciare raffreddare quindi mettere il tonno, il peperone ed il burro a temperatura ambiente nel mixer ed azionarlo fino ad ottenere un composto morbido e compatto-
Aggiustare di sale e pepe quindi azionare nuovamente il mixer per qualche secondo.
Versare il composto nelle formine e fare riposare in frigorifero almeno mezz'ora.
In un pentolino con acqua bollete salata versare i finocchi tagliati a pezzetti e fare cuocere fino a quando non si saranno ammorbiditi ma ancora compatti (4-5 minuti).
Mettere i finocchi nel bicchiere del mixer, aggiungere due cucchiai dell'acqua di cottura, aggiustare di sale e pepe e frullare fino ad ottenere una sorta di crema.
Tagliare due dischi al centro della cipolla da usare come base per l'insalatina e tritare finemente il resto. In una ciotola condire la cipolla con sale, pepe e olio EVO.
In un angolo del piatto posizionare il disco di cipolla e sopra mettere l'insalatina; nell'altra parte del piatto versare un paio di cucchiai di crema di finocchi, distribuirla bene ed al centro posizionare il patè di tonno e peperoni.
Completare decorando con un rametto di finocchietto selvatico.
Adoro Parigi, questo patè, e questi racconti!
RispondiEliminaSenza dubbio deve essere stata una cena indimenticabile!!!
Gianni ma quel locale a Parigi è particolare, si vede dalle foto un'atmosfera davvero speciale! Che dire di questo paté, quello di tonno è quello che non mi stanca mai! ciao
RispondiEliminaLa gratitudine è mia- ed è immensa, perchè forse ho trovato il modo per far diventare simpatici i parigini a mio marito. Mi basta portarlo al Nos Ancetres le Gaulois e fargli intonare quel mazzolin di fiori. La vedo facilissima :-)))
RispondiEliminaMa grande Gianni (e grande Manu, ovviamente!)
buona domenica a tutti
ale
anche la seconda versione... e che buona! Il tonno mi è forse più reperibile dell'anatra, e magari, dopo aver aperte le danze su paté, ne preparerò una versione tipo la tua ;) !
RispondiEliminabacione
emmachemeravigliaaaa!!!! A saperlo prima andavamo anche noi in quel localino...va bé,vorrà dire che la prendo come scusa per ritornare a Parigi che adoro....BELLISSIMA questa versione, magari riesco a farla assaggiare a Rino e Alice che non amano per niente, al contrarioo di me il patè tradizionale....bravissimo,un saluto alla tua famiglia!!!
RispondiElimina"Una volta tanto i francesi mi sono sembrati più simpatici." :-))
RispondiEliminache direbbero Fred e Lolo di questa frase???ahahahahah
però uffi, la Manu che canta io non l'ho sentita! :)
questo paté dev'essere ottimo.
un bacione a voi tutti e una carezzina a Ginger
Ciao Gianni, ma che bella serata hai ricordato! Sai, in Portogallo è la normalità. Hanno il canto nel cuore, e non c’è una cena che si rispetti in una tasca (piccola osteria), senza che la padrona di casa intoni una canzone popolare o un fado. E poi via, tutti gli ospiti si uniscono, canticchiano o prendono la scena. Che bei ricordi! Vivere un momento così a Parigi direi che è più unico che raro, invece!
RispondiEliminaComplimenti per il paté, e che soddisfazione! Mia suocera, nota anche lei per saziarsi con un nonnulla, tuttora non mi ha ancora mai chiesto di portare via nessun avanzo…
Grazie mille, Gianni, un bacione e buona domenica
Bucci
Goloso questo patè...lo preferisco a quello d'anatra!
RispondiEliminaCiao !!! ho appena scoperto il tuo blog !! E' molto interessante !!! Bravo !!! Meravigliosi questi patè !
RispondiEliminaun picoteo fantastico
RispondiEliminaPensi che avrebbe funzionato lo stesso con Ciuri Ciuri? :DDDDD
RispondiEliminaBel racconto; le suocere sono dei giudici intransigenti. Per lei portarselo a casa doveva essere delizioso. Bravo!
Anche io l'avrei portato a casa!!!
RispondiEliminaMi piace troppo il patè di tonno, fatto da te chissà che delizia :-)
Ah! dimenticavo sono passata per comunicarti che
se passi da me sono riuscita finalmente a sorteggiare le coppie del "dai! ci scambiamo una ricetta?" così vieni a scoprire chi è la tua compagna di scambio...
Se la suocera ha apprezzato allora non ci sono dubbi.... è fantastico!
RispondiEliminaCon i finocchi non ci avevo mai pensato, dovrò provare l'abbinamento!