Giovedì scorso, su Rai Uno, è iniziata una serie di telefilm liberamente tratti da romanzi di Rex Stout aventi come protagonista Nero Wolfe.
Ricordo che da piccolo mi era piaciuto molto lo sceneggiato televisivo, andato in onda a cavallo del '70, dove Nero Wolfe era Tino Buazzelli, l'assistente Archie Goodwin era Paolo Ferrari e l'Ispettore Cramer era Renzo Palmer, tutti straordinari attori di teatro.
Negli anni '80 mi sono letto con piacere ed interesse i romanzi di Rex Stout con protagonista Nero Wolfe; credo tutti, ma verificherò.
Nonostante la sua non nascosta antipatia non riesco a dire cosa mi affascinava del personaggio; forse il suo essere loquace il necessario, la sua arguzia, la sua passione per le orchidee, la sua passione per il buon cibo, la sua ben definita ripartizione del tempo dedicato al dovere da quello dedicato al piacere, o, forse tutte queste cose insieme.
Ho atteso con interesse questa nuova versione di Nero Wolfe ed ero molto curioso di vedere se gli attori sarebbero stati all'altezza.
L'ambientazione non è nella New York degli anni '30 ma nella Roma fine anni '50 dove Nero Wolfe si è autoesiliato per cui sono solo Wolfe e Goodwin i personaggi presenti nelle due serie.
Nero Wolfe è interpretato Francesco Pannofino ed è stata una piacevole sorpresa. Riesce perfettamente a rendere l'assoluta antipatia del personaggio con un velo di ironia. Personalmente ritengo che il colore aiuti a rendere l'eccentricità del personaggio.
Archie Goodwin è interpretato da Pietro Sermonti e pur rendendo bene il personaggio, l'ironia che dovrebbe essere innata risulta forse un po' forzata.
Straordinario Andy Luotto nel ruolo dello chef Nanni Laghi eccentrico ma assolutamente ortodosso nell'esecuzione dei piatti.
Nella prima puntata il piatto su cui disquisiscono Wolfe e lo chef è il Lapin à la moutarde e concordano che è basilare l'utilizzo del dragoncello nella marinatura del coniglio.
Mi è quindi venuta la voglia di provare a fare questo classico della cucina francese.
Nel passare degli anni la ricetta si è evoluta ed è stata interpretata in modi differenti mantenendo però una certa stabilità negli ingredienti.
La versione che propongo è abbastanza classica con la differenza che, non avendo a disposizione la panna acida, ho optato per lo yogurt con il succo di mezzo limone.
Ho accompagnato il piatto con patate novelle insaporite con una miscela gentilmente fornitami dalla Ariosto.
INGREDIENTI (per 4 persone)
1 coniglio da kg 1,2-1,5 tagliato a pezzi
4 cucchiai di senape di Digione
1 bicchiere di vino bianco secco
2 cucchiai di fondo bruno
125 g di yogurt magro
Succo di mezzo limone
Uno spicchio d'aglio
Dragoncello fresco
Pepe
Olio extra vergine d'oliva
PREPARAZIONE
Lavare, agliugare e tritare grossolanamente le foglie di dragoncello.
In una ciotola versare 2 cucchiai della senape, aggiungere il dragoncello e mescolare bene.
Spalmare la salsa su tutte le parti del coniglio massaggiando bene. Lasciare riposare coperto in frigorifero per almeno un ora.
Trascorso il tempo della marinatura prendere una padella dove poter mettere il coniglio in un solo strato, versare poco olio EVO ed aggiungere lo spicchio d'aglio schiacciato.
Quando l'aglio sarà imbiondito, toglierlo, aggiungere i pezzi di coniglio e farli rosolare bene su tutti i lati.
Quando saranno ben rosolati (10-15 minuti) aggiungere il fondo bruno e 3/4 del vino, fare evaporare l'alcool quindi abbassare la fiamma, mettere il coperchio e lasciare cuocere per ca. 50 minuti.
Controllare di tanto in tanto e se il fondo asciugasse troppo aggiungere dell'acqua calda.
Quando il coniglio sarà cotto toglierlo dalla padella, metterlo su una placca e metterlo in forno per tenerlo caldo (60-70 °C).
Versare nella padella il restante vino, fare sfumare, aggiungere lo yogurt, gli altri 2 cucchiai di senape ed il succo di limone. Riscaldare per un paio di minuti.
Posizionare nel piatto il coniglio, nappare con la salsa e decorare con un rametto di dragoncello.
N.B. : il fondo bruno l'ho preparato con un arrosto che avevo fatto qualche tempo fa e l'ho congelato a dadi con una normale cubettiera.
PATATE
500 g di patate novelle
Rosmarino
Insaporitore per patate Ariosto
Sale
Olio extra vergine d'oliva
Sbucciare e lavare le patata.
Versare un poco d'olio EVO in una pirofila, aggiungere le patate, spolverare un po' di insaporitore e di sale.
Mescolare bene il tutto, aggiungere qualche rametto di rosmarino e mettere nel forno caldo a 190 °C per ca. un'ora.
lo faccio quasi simile ma invece dell'aglio, metto abbondante cipolla...viene buonissimo!!
RispondiEliminaun bacio
ma sei telepatico!!!
RispondiEliminal'ho rimandato a giovedì, il post su Nero wolfe- e la pensiamo allo stesso modo (solo che io, da donna, son più perfida).
Per la panna acida, fai così: 100 ml di panna, 100 ml di yogurt denso e qualche goccia di limone. 24 ore di riposo a temperatura ambiente ed è pronta.
ricetta da gran chef, ma qui si sa che si vola sempre alto :-)
ciao
Non so perché ma ero quasi sicuro che avresti fatto un commento su quel misogino di Nero Wolfe. Attendo con ansia giovedì per leggerti.
EliminaBuoono! Io il coniglio lo adoravo già da piccolina ;)
RispondiEliminaquesta ricetta la proverò, il fondo bruno sarebbe? il fondo dell'arrosto che rimane nel tegame????
Ciao, ti seguo da poco!
Ciao
Eliminail fondo bruno che uso è ciò che rimane sul fondo della padella sfumato o con il vino o con il brodo in modo che si possano raccogliere quella parte che contiene tutti i sapori dell'arrosto.
Mi risulta che venga fatto anche stracuocendo ossa e parti di carne di scarto ma non l'ho mai fatto.
Per l'uso saltuario che ne faccio va più che bene il metodo che utilizzo.
In definitiva è molto simile all'estratto di carne che vendono nei supermercati ma è molto più "nature".
Irresistibile Nero Wolfe, credo sia uno dei personaggi Che piu' ho amato da quando so leggere! E mi state dicendo Che c' una nueva serie in Italia?? Adesso inizia il podcast selvaggio..poi la marinatura el coniglio non me la perdo !!
RispondiEliminaLa ricetta e' divinamente Nero wolfiana e siccome sono incapace di fare il coniglio (vigliaccheria pura) la passo alla mammetta e questa estate sara' assagiata con i conigli marchigani della campagna...
Un saluto, Simonetta
Io esco un po' dal coro perchè...non conosco nero wolfe!!! e mi sa che da queste parti è grave! però il lapin à la moutarde lo conosco bene e mi piace da impazzire anche se non dovrei mangiarlo assolutamente! È uno dei piatti preferiti di Fred e pur avendo la mia ricetta, mi copio la tua, per provarla.
RispondiEliminaun bacione grande grande
Ricetta eccellente! Anche a me succede di aver voglia di cucinare qualche piattoparticolare dopo averlo visto in qualche film o letto in un libro!
RispondiEliminaAnche io ho scritto una recensione a caldo sulla versione italiana di Nero Wolfe, ma non ho ancora avuto il tempo di finirla, accidenti!
RispondiEliminaE anche a me era venuta la voglia di provare a fare il lapin à la moutarde dopo l'episodio, chissà che non riesca a trovare il tempo per fare anche questo :-D
Intanto ti faccio i complimenti per il tuo!
Mi sono innamorata delle patate! Ci sono tutte ricette che piacciono! Complimenti per il blog!
RispondiEliminaCiao non riesco a trovare il dragoncello con quale erba aromatica è possibile sostituirlo?grazie è urgente!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaCiao, ti rispondo anche se preferirei sapere a chi lo faccio.
EliminaQuesta ricetta l'ho rifatta sia con la limonella che con il prezzemolo e, pur con leggere differenze, in entrambi i casi, la sostituzione del dragoncello non inficia la bontà della ricetta.