martedì 3 gennaio 2012

BRUSCITT



I bruscitt (bruscolini) sono un piatto tipico di Busto Arsizio e della zona lombardo-piemontese a cavallo del corso del Ticino tra le province di Varese e Novara. Una zona di brughiera: fresca d'estate e nebbiosa d'inverno. Una nebbia che ti invoglia a chiuderti in casa e gustarti piatti come questo che ti scaldano il corpo e ti alleviano il cuore.
E' un piatto perfetto per la domenica visto che una volta partita la cottura e regolata la temperatura potreste anche dimenticarvene per un po' e, magari, regalarvi due coccole con il/la vostro/a compagno/a. Quelle non fanno mai male.
Come per tutti i piatti tipici ne esistono più versioni: dalla classica con la polenta a quella, come la prepara mia zia Clara in brodo con le patate. E' chiaro che ognuno reputa la propria, la migliore.


La mia è una piccola rivisitazione della ricetta classica in quanto non metto l'aglio (anche se in camicia) all'inizio e ho aggiunto alcune spezie (noce moscata e cannella).
La quantità di carne è indicativa in quanto, per esperienza diretta, posso dire che non è mai abbastanza e, personalmente, anche se comporta un po' di lavoro in più, preferisco tagliarla a pezzettini piccoli e non macinarla.
La polenta di accompagnamento dovrebbe avere una buona consistenza per darle una forma ma se la preferite morbida non è un problema, cambia solo la presentazione del piatto; l'importante è che la polenta abbia almeno 45-50 minuti di cottura.
Nel caso, abbastanza improbabile, ve ne avanzasse un po' potreste condire delle tagliatelle. Vi assicuro un risultato spettacolare.


Con questa ricetta partecipo al contest di Burro e Miele - Lo stufato in collaborazione con lo chef Gualtiero Villa e con Teatro 7


INGREDIENTI (4 persone)



750 g di cappello del prete di manzo
2 salamine fresche
400 g di passata di pomodoro
1 bottiglia di vino corposo (io uso Barbaresco o Nebbiolo)
3 noci di burro
3 cucchiai d'olio extra vergine d'oliva
Misto di grani di pepe (nero, bianco, verde, rosa)
4-5 bacche di ginepro
3 foglie di alloro
1 rametto di rosmarino
Semi di finocchio
3 chiodi di garofano
Pizzico di noce moscata
Pezzetto di cannella

PREPARAZIONE

Tagliare la carne in modo da ricavare dei dadini della dimensione di un pisello (alternativa veloce: farsi tritare il pezzo di carne dal macellaio a grana di salame nostrano).
Togliere la pelle alla salamina e sgranarla mischiandola alla carne.
Preparare un sacchettino di cotone (un quadrato da cm 20x20 è sufficiente) inserendo tutti gli aromi, spezzettando una foglia di alloro e qualche ago di rosmarino tritato. Chiudere bene il sacchettino con spago da cucina e schiacciare con un batticarne tutti gli aromi.
Mettere in una pentola capiente il burro con l'olio EVO, un rametto di rosmarino, due foglie di alloro ed il sacchettino di aromi facendo soffriggere a fiamma moderata.
Nel frattempo consiglio di sfumare il vino versandolo in un pentolino portandolo ad ebollizione per un paiuo di minuti così da eliminare l'alcool. Io lo faccio 2 bicchieri per volta.
Eliminare il rametto di rosmarino ed il sacchettino con gli aromi (il loro dovere l'hanno già fatto) e aggiungere la carne mescolandola bene e farla ben rosolare.
Quando la carne è ben rosolata aggiungere il vino e portarlo a sobbollire; chiudere con un coperchio e lasciare cuocere a fiamma bassa mescolando di tanto in tanto.
Dopo circa due ore aggiungere la passata di pomodori (o i pezzettoni) e lasciare cuocere coperto per almeno un altra ora mescolando di tanto in tanto.
Preparare nel frattempo la polenta di accompagnamento.
Servire ben caldo:
- con polenta di buona consistenza all'esterno di una formina a cupola;
- con polenta morbida stendendo uno strato di polenta e ponendo la carne al centro.
Guarnire con un rametto di rosmarino e foglie di alloro

VINO CONSIGLIATO

Sicuramente il vino utilizzato per la cottura, qundi Barbaresco o Nebbiolo, e, comunque un vino rosso piemontese. Questa volta l'ho abbinato ad un Gattinara Riserva del 2006 della cantina Travaglini.

13 commenti:

  1. non la conoscevo e la proverò certamente ^^

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  2. aaaah! adesso ho capito perchè la Manu dice che era buono! per le coccole! vuole che lo rifai per altre coccole!! heheheh
    in quanto alla Lidia...non vedo i mon cheri negli ingredienti, quindi magari era davvero buono!
    ahahahah Gianni oggi sono in vena di scherzi, grazie davvero e in bocca al lupo!

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  3. Bravo Gianni mi piace molto tagliata al coltello e non tritata ;) e l'abbinamento con il Gattinara di Travaglini è la ciliegina sulla torta!
    Un abbraccio
    Sonia

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  4. ma io vengo proprio da lì, dalla valle del ticino a cavallo fra piemonte e lombardia, lato lombardo, boffalora sopra ticino per l'esattezza, conosci?
    e i brüscitt li conosco bene, da bambina li odiavo, ora li apprezzo, ricordo dei brüscit d'asino assaggiati a novara....mhhhhh
    bella questa versione riccamente speziata, la mia mamma metteva noce moscata e chiodi di garofano, sono sicura che anche quelle che hai aggiunto si sposeranno benissimo, quando vado su me le faccio preparare così, e con la polenta naturalmente!!!
    ciao, buon anno!
    cris

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  5. moooolto buono, saporito e il cappello di prete mi pare una certezza per ottenere ottimi risultati. Oggi pure noi polenta, però con la selvaggina ;)
    un abbraccio e a prestissimo!!
    Vale

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  6. Davvero notevole ... poi tagliato a coltello dà valore in più al piatto...e la polenta? 50 minuti di cottura... una bontà! baci ele

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  7. Sentito parlare di questo piatto,ma mai provato......Che buonooooooooooooo

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  8. Caro Gianni, anch'io sono proprio di questa zona, e sono cresciuta a polenta e bruscitt! Io sono di Arona sul lago Maggiore e la nostra versione dei bruscitt (quella di Borgomanero) è con la carne d'asino, il tapulon! Che bontà!
    Ottima la tua versione, complimenti!
    Bucci

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  9. ciao - sono di busto e la ricetta è un (bel) po' diversa... soprattutto per la carne :) diciamo che la tua versione è un po' più bresciana

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  10. @Bianca - Come ho riportato ci sono versioni assai diverse, basti vedere come li fa mia zia, e non mi risulta di aver detto che questa è quella originale. Le mie origini sono cardanesi e la mia ricetta, a parte per alcune piccole differenze, è sostanzialmente quella che preparava mio zio Tarcisio e che mangiavo, rigorosamente la domenica, in una caratteristica trattoria della zona.
    Non so da dove ricavi che questa versione è più bresciana in quanto in zona che io sappia non esiste nulla di simile. L'unica similitudine che posso trovare è che in provincia di Brescia esistono almeno una decina di modi per fare il "classico" spiedo bresciano e 2 comuni (Gussago e Serle) hanno anche emanato un proprio disciplinare. Eppure se chiedo in giro lo spiedo della propria zona è assolutamente il migliore e l'originale. Gli altri hanno copiato

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  11. Ciao Gianni, mi sto studiando le tue ricette ;) il link dei biscotti tedeschi di natale mi riporta qui...volevo segnalartelo!

    ciao loredana

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  12. trovo strano l'uso di un solo tipo di carne.mentre la ricetta classica ne prevede
    almen0 quattro: reale,cappello del prete,tampetto,fustello.sara'buona anche quella
    proposta ,ma la mia e'piu buona senza dubbio.

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    1. Mi spiace che tu appaia come sconosciuto. Ribadisco. Solo tra Cardano e Gallarate ho contato, senza approfondire, sette ricette diverse. Ognuno ha la propria e sicuramente la ritiene la classica e la migliore. La tua è la versione bustocca ma come hai potuto leggere dai commenti non c'è solo quella. Mi permetto di dissentire ma la miscela di carne bovina e suina li rende sicuramente più saporiti.
      Grazie comunque per il commento

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